L’Astoria riapre a dicembre con i primi eventi. Landini: «Spazio a idee e collaborazioni. L’unione fa la forza»

Tra le sorprese del Natale a Ravenna c’è la riapertura dell’ex cinema Astoria di via Trieste a sette anni dalla sua chiusura. Non c’è ancora una data precisa ma in dicembre, prima delle festività, prenderanno il via le attività culturali e di intrattenimento gestite da un gruppo di giovani imprenditori che da tempo lavorano in locali del territorio. A disposizione ci sono tre sale dove si terranno eventi a 360 gradi, spaziando da concerti, spettacoli comici, convention/convegni, serate danzanti, in grado di attrarre un pubblico eterogeneo, dai giovani ai più adulti.

L’Astoria diventerà un grande contenitore multiuso. Lavori in corso

Il famoso cinema di via Trieste era uno dei più grandi della città. Costruito nel 1963, comprendeva più di «L’idea è di fare dell’Astoria un grande contenitore multiuso, un polo culturale della città», spiega Michael Landini, rappresentante del gruppo di imprenditori e già noto come presidente di Marina Flower, associazione degli operatori economici di Marina di Ravenna che promosso – tra i vari eventi – la “Notte Rosa” a Marina di Ravenna.

L’obiettivo è di valorizzare al massimo l’ex Astoria come location storica della città. In questi giorni fervono i preparativi perché, come annunciato, la volontà è di aprire parte della struttura per dicembre, permessi permettendo ovviamente. «Al momento – spiega Landini –, stiamo togliendo le vecchie sedie dalle sale e l’allestimento, ci stiamo quindi occupando delle modifiche minime per riaprire. I lavori effettivi si terranno l’estate prossima. Qual è il progetto? Rendere le tre sale trasformabili in base al tipo di evento da organizzare. Fluidità e flessibilità, questo è l’orientamento. Per ottenere questo risultato dobbiamo abbattere i muri e introdurre pareti mobili che si aprono e si chiudono. Così al posto di una sala principale e di due sale piccole laterali potremmo avere, a seconda delle esigenze, un’unica sala gigantesca, una grande sala e una piccola o tre sale». Il primo anno sarà sperimentale per vedere l’accoglienza della struttura da parte della città.

Un profilo Instagram e l’ascolto dei desideri dei cittadini

Ascoltare i desideri dei cittadini sarà una delle priorità. Non a caso, proprio nei giorni scorsi, è stato aperto il profilo Instagram Astoria – con la definizione di Temporary Theater – che ha fatto già registrare 2mila follower in appena quattro giorni. Efficace lo slogan scelto: “Un pezzo di storia di Ravenna sta per tornare”. Poi, chiara la direzione intrapresa, con l’invito ai follower di scrivere i loro suggerimenti per eventi da organizzare. In tanti hanno prontamente risposto: c’è chi vorrebbe una discoteca per giovani, chi mostre fotografiche, chi uno spazio in cui fare coworking, altri un ritrovo per i giovani ma anche per i cinquantenni che non sanno cosa fare la sera quando i figli sono cresciuti, oppure serate di musica elettronica, di danza e spettacoli d’avanguardia. Insomma, ce n’è per tutti i gusti e i nuovi giovani imprenditori dovranno capire come ‘calibrare’ gli eventi test.

«Nei giorni scorsi sono uscite alcune informazioni sbagliate – ci tiene a precisare Landini –. Non è in cantiere nessun ristorante e, di fatto, neppure l’apertura di una discoteca in senso classico. Saremo un cantiere aperto, non vogliamo essere etichettati, ma ci saranno eventi danzanti, concerti, opere, convention e ovviamente il cinema. Non faremo serate fisse a tema, ma avremo appuntamenti per diverse fasce d’età, anche in collaborazione con le scuole, per over 20, over 40, non abbiamo preclusioni».

L’unione fa la forza: massima apertura alle collaborazioni con enti

Massima apertura alle collaborazioni con enti della città: questo sarà il secondo mantra della nuova Astoria. Al riguardo, gli organizzatori stanno già pensando a fare della struttura una tappa del Ravenna Festival o di Bronson Produzioni. «Faremo incontri con chiunque sia interessato a fare rete perché l’unione fa la forza», precisano. Si punterà anche su convegni e convention per rispondere a una necessità della città, che è quella di avere a disposizione uno spazio in grado di accogliere 600-700 persone sedute. Al momento infatti le alternative sono il Palacongressi che è troppo piccolo oppure il Pala De André che è troppo grande.

Il cinema a cura del gruppo Eufente. La storia in breve fino a oggi

«Il nostro obiettivo è offrire uno spazio che possa coprire il mondo dell’intrattenimento a 360 gradi – La parte cinema, probabilmente incentrata su una programmazione di film d’essai in sale dedicate, sarà invece curata direttamente dal gruppo Eufente, proprietario dei ‘muri’ oltre che del Cinemacity, dell’Autohotel e da poco anche della sala Strocchi, ex Circolo PD di via Maggiore. La riapertura di queste sale non avverrà prima di gennaio.

Il gruppo romano ha acquistato l’Astoria all’asta nell’ottobre 2022, per soli 400 mila euro, dall’Acmar. La struttura era stata messa all’asta per la prima volta, nel febbraio 2020, con un prezzo di partenza di 5 milioni e 290mila euro. Dato che nessun acquirente si faceva avanti, nelle aste successive la cifra è scesa prima a 3 milioni e 240mila euro, poi a 2 milioni e 430mila euro, per raggiungere i 2 milioni nel 25 febbraio 2021. Tentativi tutti a vuoto, come quelli delle tre successive aste a 1,6 milioni, quindi a 1,2 e, infine, a 780mila euro il 18 maggio 2022. L’acquisto è andato in porto solo dopo sei ribassi, quando ormai la cifra era simbolica.

Costruito nel 1963, il famoso cinema Astoria è stato a lungo il più grande della città con i suoi 1.500 posti, grazie a un immobile di 5.400 metri quadrati. Risale agli anni Novanta l’inizio del lento declino. Diversi i ‘maltrattamenti’ che ha subito nel tempo la struttura, di proprietà della cooperativa Acmar. Ha chiuso i battenti nel 2017 poiché, a seguito di un fortunale, aveva riportato seri danni al tetto. Successivamente è stata soggetta ad atti vandalici e utilizzata da alcuni senzatetto come dormitorio, provocando numerosi problemi alla struttura e alle attrezzature in essa conservate. Lo scorso anno il 23 giugno, l’edificio ha subito un incendio doloso che ha aggravato ulteriormente le condizioni già critiche dell’edificio.

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