Ciclabile Marina Romea. Ancisi: «Ennesima scadenza non rispettata, il Sindaco chiarisca»

Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna torna sulla questione della «giostra forsennata della pista ciclabile Marina Romea», che «non può essere ulteriormente tollerata». L’ultima scadenza, venerdì 5 luglio, è infatti superata, dopo innumerevoli proroghe alla fine dei lavori, che inizialmente doveva essere il 25 gennaio 2024.

Stagione balneare compromessa

«Come se non bastasse – ricorda Ancisi – la stagione balneare è stata a lungo oppressa dalla riduzione dei parcheggi a causa dei lavori ritardati, ma i residenti sono ancora penalizzati dallo spostamento caotico della sosta verso il centro del paese e i visitatori disorientati dalla pessima gestione del cantiere. Centinaia di villeggianti e avventori, obbligati a convivere con i lavori in piena stagione turistica, sopportano i disagi e le situazioni di pericolo che si creano soprattutto nel collo di bottiglia tra viale delle Palme e via delle Valli, dove la carreggiata si restringe oltremisura, ma anche altrove. Gli operatori e i cittadini, residenti o domiciliati, di Marina Romea, vedono così compromessa la vivibilità e l’attrattiva della località, altrimenti pregevole».

Di qui, secondo Lista per Ravenna, nasce «l’esigenza di porvi rimedio con urgenza». «Si lamenta infatti l’assenza della segnaletica che riservi posti auto alle persone invalide, a cui dunque viene leso il diritto costituzionale alla libertà di circolazione. La segnaletica orizzontale dev’essere dunque adeguata al più presto, introducendo gli stalli per disabili previsti dal progetto. Devono essere risolte diverse altre discrepanze tra l’esecuzione dei lavori e il capitolato d’appalto: i lampioni non sostituiti, l’incompleta asfaltatura degli attraversamenti della pista ciclabile sulle carraie pinetali, ecc.»

Inoltre secondo Ancisi, «Vanno potenziate la segnaletica e le opere di moderazione della velocità, dato che il tratto di strada in questione è stato ideato per una velocità di 30 km/h che nessuno rispetta, con tanto di sorpassi avventati. Si suggerisce, banalmente, di rimpiazzare la linea di mezzeria discontinua, obsoleta per via delle nuove modalità di sosta, ma utile per rimarcare il divieto di sorpasso tuttora vigente».

«Da quanto sopra, deriva la richiesta ulteriore, rivolta al sindaco, di chiarire se, come e con quanta sollecitudine intenda disporre i dovuti interventi».

Le peripezie della ciclabile di Marina Romea

A conferma delle sue richieste, Ancisi ripercorre l’inesorabile percorso dei lavori, caratterizzato da «ritardi», «interruzioni», «rallentamenti», e «proroghe».

Dall’inizio, «dopo la consegna dei lavori al Consorzio Stabile Terra scrl, effettuata nel lontano 29 settembre scorso perché terminassero il 25 gennaio 2024, il Comune dispose una loro interruzione tra il 15 dicembre e il 31 gennaio, dilatandone la fine al 14 marzo. Il cantiere è sempre proceduto a ranghi ridotti e con passo lento, tanto da farci scommettere che a Pasqua 31 marzo sarebbe stato ancora lì, come poi è successo», ricorda Ancisi.

«Il  Comune si è però assunto sempre la responsabilità dei ritardi, giustificandoli con variazioni progettuali discutibili,  oltretutto non imprevedibili. Stessa musica per il nuovo giro di giostra, che ha allungato di 90 giorni, fino al 12 giugno, la consegna dell’opera. Alla nuova inutile scadenza, verificando che, secondo il cronoprogramma progettuale, mancavano ancora 30 giorni di lavorazione piena, valutammo che la ciclopedonale sarebbe stata operativa “a metà luglio, solamente cambiando passo”, altrimenti in agosto», prosegue.

«Il 14 giugno è però scattato, con una nuova musica un po’ stonata, l’ultimo giro di giostra. Un provvedimento del Comune ha prorogato di 21 giorni, dal 13 giugno al 5 luglio, la fine dei lavori, essendosi reso necessario l’abbattimento di 10 pini pericolanti, autorizzato verbalmente dalla Forestale con un sopralluogo avvenuto appena il 7 giugno», sottolinea.

«Oggi il cantiere è però ancora a mezzo e i lavori proseguiranno probabilmente per altre tre settimane. Per ogni giorno di ritardo ingiustificato, dovrebbe comunque scattare una penale a carico dell’impresa. Ad oltre nove mesi dall’inizio del cantiere, che si sarebbe dovuto concludere entro quattro, il destino della pista resta tuttavia incerto. Da ciò deriva la richiesta di urgenti spiegazioni che rivolgiamo al sindaco», ribadisce.

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