Inaugurato il nuovo Centro Demenze di Ravenna in occasione della giornata dell’Alzheimer

È stato inaugurato oggi, in occasione della giornata Mondiale dedicata all’Alzheimer, il nuovo Centro Disturbi Cognitivi e Demenze nel Distretto di Ravenna. Il centro demenze di Ravenna sarà gestito da un’equipe multidisciplinare che, oltre alla diagnostica, si occupa di tutto il percorso assistenziale della persona affetta e dei famigliari.

A chi è rivolto

«Il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze – spiega Roberta Mazzoni, Direttrice del Distretto di Ravenna – offre interventi rivolti a persone con disturbi neuro cognitivi degenerativi, come la malattia di Alzheimer, ed ai loro famigliari, come previsto dal percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale elaborato dalla nostra Ausl»

L’equipe multidisciplinare: medici geriatri, neurologi, psicologi, assistenti sociali e infermieri

Afferisce all’U.O di Geriatria, diretta dal dr. Stefano Boni, e vede la collaborazione delle Unità Operative di Medicina Interna 1 e Neurologia, dirette rispettivamente dal Prof. Marco Domenicali e dal dott. Pietr Querzani.

L’equipe multiprofessionale e multidisciplinare è composta da medici geriatri e neurologi, infermieri, psicologi e assistenti sociali. Oltre al percorso di diagnosi, viene garantita la presa in carico terapeutica del paziente affetto da disturbi cognitivi, in attuazione alle indicazioni aziendali e regionali. Di particolare valore è la valutazione neuropsicologica e la programmazione degli interventi psicosociali post-diagnostici a supporto dei pazienti e della famiglia, in un’ottica di intgerazione fra la Rete dei Servizi Territoriali e l’Associazione di Volontariato Alzheimer Ravenna”.

Grazie alla consolidata collaborazione e gli accordi di co-progettazione siglati con il Comune di Ravenna e l’Associazione Alzheimer, viene svolta un’attività informativa e formativa per i familiari dei pazienti con incontri periodici alla presenza del geriatra, infermiere case manager, psicologici e altri professionisti sanitari e sociali al fine di aumentare le conoscenze, le competenze nella pratica assistenziale necessaria alla cura, nonché supportare i famigliari nella gestione del proprio caro. 

Come si accede: serve la prescrizione del medico

Per accedere al centro è richiesta la prescrizione del medico di medicina generale e la prenotazione al sistema Cup Aziendale o, in considerazione della sintomatologia presentata dal paziente, è possibile da parte del Medico di Medicina Generale contattare il Medico Geriatra del Servizio e concordare l’accesso in modalità prioritaria.

I nuovi spazi centro disturbi cognitivi e demenze

Collocato al primo piano del CMP (Centro Medicina e Prevenzione), sono stati ampliati i propri spazi, con un’area riservata composta da un locale accoglienza, 3 ambulatori medici e 2 studi per assistenza psicologica e sala di attesa.

Alzheimer: numeri e problematiche della malattia

«È fondamentale mantenere alta l’attenzione sulla malattia di Alzheimer e sulla situazione delle famiglie colpite anche al di fuori della Giornata Mondiale Alzheimer», dice la dott.ssa ssa Federica Boschi, geriatra, insieme dott.ssa Susanna Malagù, neurologa e responsabile del percorso demenze AUSL Romagna.

«La demenza – spiega la dott.ssa Federica Boschi – è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una priorità di salute pubblica: con l’invecchiamento della popolazione il numero assoluto delle persone con demenza è previsto in aumento. Attualmente si stima che nel mondo ci siano 55 milioni di persone con demenza e che questo numero triplicherà entro il 2050 . Il sito del Ministero della Salute riporta che attualmente la stima delle persone con demenza in Italia è di 1 milione e 100 mila, di cui 600mila con Alzheimer. Sono 270 mila i nuovi casi/anno. Si stima inoltre che siano 3 milioni le persone direttamente o indirettamente coinvolte nella loro assistenza».

In AUSL Romagna è stato calcolato, attraverso un algoritmo regionale che tiene conto dei flussi amministrativi correnti, la presenza di circa 16.000 persone con demenza .

«La demenza – prosegue – è una patologia cronica, complessa ad elevato impatto assistenziale, con bisogni diversificati durante la sua naturale evoluzione, che devono essere intercettati e soddisfatti per assicurare una buona qualità di vita, non solo alla persona con demenza ma anche della sua famiglia e di quanti se ne occupano. Dalla realizzazione di questi interventi dipende la garanzia della dignità delle persone con demenza, la non discriminazione, e la lotta allo stigma». 

Come vivere bene “nonostante la demenza”

«Attualmente – dice Boschi – l’attenzione si sta focalizzando su come vivere bene “nonostante la demenza”, come affrontare nella vita di tutti i giorni le difficoltà create dalla progressione della malattia, come conservare i contatti sociali ed essere riconosciuti ancora come parte attiva della società. È importante inoltre ricordare che l’80% delle persone con demenza sono assistite da un familiare, che fornisce in media 4,4 ore al giorno di assistenza diretta e oltre 10 ore di sorveglianza. Il 38% delle famiglie usufruisce di assistenti familiari. Il supporto psicologico ed informativo ai famigliari, oltre alla formazione delle assistenti familiari sono pertanto parte integrante del lavoro di rete. Un ‘altro tema centrale è lavorare sulla prevenzione del declino cognitivo in particolare nei contesti di assistenza territoriale, per esempio nelle case della comunità, informando e stimolando i cittadini rispetto a sani stili di vita (movimento corretta alimentazione, contrasto alle dipendenze e all’isolamento».

Una patologia che non colpisce solo gli anziani

La dott.ssa Susanna Malagů evidenzia come le demenze non siano una patologia esclusiva della popolazione anziana, ma anche delle persone al di sotto dei 65 anni. In tal caso si parla di demenze ad insorgenza precoce. «Tali forme di demenza hanno una prevalenza di 0,8/1000 residenti (corrispondenti a cica 960 pazienti presenti in AUSL Romagna). In base ai dati epidemiologici disponibili è atteso nel nostro territorio un numero di nuovi casi di circa 80 all’anno. Le forme precoci richiedono una diagnostica laboratoristica, strumentale e neuropsicologica dedicata, che trova risposta attraverso la rete degli specialisti neurologi dei centri disturbi cognitivi e demenze aziendali».

«Nell’ambito delle demenze ad insorgenza precoce sono frequenti le forme “sintomatiche”, cioè sono espressione di altre patologie (neurologiche, neurochirurgiche o sistemiche), alcune delle quali, se riconosciute in tempo, possono essere trattate e quindi essere reversibili. Particolare attenzione va posta al lieve declino cognitivo (mild cognitive impairment) e alla diagnosi differenziale con i quadri depressivi. A tal fine è stato elaborato anche nella nostra azienda un percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale specificatamente indirizzato a definire e soddisfare i bisogni dei pazienti con disturbi cognitivi ad esordio precoce (PDTA Early Onset Dementia- EOD)».

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