Cena lussuosa al “Bell’Aria” poi picchiano il titolare e scappano senza pagare. Fra i 4 un ravennate

Finirà con un’inevitabile denuncia il brutto episodio di cui é stato vittima, suo malgrado, il titolare del ristorante “Bell’Aria” sul lungomare Alfonso Pinzon, dove venerdì sera quattro individui, dopo aver consumato una cena stellata, sono scappati senza pagare il conto:

«Sono piombati nel locale senza prenotazione – spiega Nicola Calò – ed hanno insistito per avere un tavolo. Io mi trovavo al ristorante Alice e mia moglie, dopo diverse insistenze, li ha fatti accomodare».

Il finto pagamento

Erano quattro giovani, italiani, vestiti in maniera piuttosto trasandata, come spiega Calò, che hanno ordinato i piatti più costosi: dal plateau Royal di Crudità fino ai nostri dessert, il tutto accompagnato da due bottiglie di Cremant Rosée per un conto finale di 388 euro. 

«Al momento di pagare, – continua Calò – l’operazione al Pos non é andata a buon fine e, a quel punto, uno di loro si é offerto di pagare con un bonifico istantaneo. In realtà, dall’analisi della ricevuta bancaria, ci siamo subito accorti che aveva fatto un semplice bonifico ordinario che poi, ovviamente, ha subito annullato».

La discussione e il pestaggio

A quel punto, appurato che i soldi non erano arrivati sul conto, il proprietario del ristorante è andato incontro ai giovani avviando un’accesa discussione: «Poiché non avevano intenzione di pagare, ho minacciato di chiamare i carabinieri e, a quel punto, se la sono data a gambe. Aspettando l’arrivo della volante ho iniziato a seguirli in moto ma, ad un certo punto, dietro al mercato ittico, hanno fermato l’auto, un Bmw nero e, in retromarcia, hanno tentato di investirmi».

«Poi sono scesi dalla vettura e hanno iniziato a colpirmi con calci e pugni sul casco. Ho riportato qualche contusione, ma con due locali aperti nel fine settimana non ho trovato il tempo per andare a farmi refertare al pronto soccorso. Ho però tutte le registrazioni e, soprattutto, sono in possesso dei dati personali del ragazzo che mi ha fatto il bonifico poi revocato».

Il ravennate “procacciatore di affari”

Il giovane è un un ravennate (E.B. le iniziali) che, nel suo profilo social, si definisce un procacciatore di affari nel settore dello street food. Il titolare ha dichiarato che procederà con la denuncia, per non aver saldato il conto e per il pestaggio subito

«Avevo già letto sui social di casi analoghi – conclude Calò – e dunque, considerando l’arroganza con cui hanno agito, non mi meraviglierei se venissi a sapere che queste persone hanno cenato a sbafo in altri ristoranti della zona. Pertanto, l’invito che faccio ai miei colleghi ristoratori é quello di prestare la massima attenzione».

Leggi anche: Malore durante una gita in barca alla foce del Po: 60enne ravennate portata al Bufalini

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