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Cassani e Berardi in mostra alle Pescherie della Rocca di Lugo con “Ri/tratti”

Mercoledì 17 luglio alle 18 inaugura la mostra “RI/TRATTI” di Gianni Cassani e Rosetta Berardi alle Pescherie della Rocca di Lugo.

«I Ri-Tratti di Gianni Cassani e di Rosetta Berardi – scrive Aldo Savini – per quanto distanti per tecnica e mezzo espressivo e anomali riguardo alla tradizione, trovano una convergenza nel farsi racconto, nel ricostruire una storia, e se quelli di Cassani la esplicitano, quelli della Berardi la nascondono».

I protagonisti delle opere di Cassani sono presenze d’affetto, sia che si tratti di personaggi noti sulla scena culturale ravennate, sia che siano figure dell’arte e della politica che ha sentito particolarmente vicini; quelli di Rosetta Berardi sono ritratti di ritratti, ritratti rubati durante un viaggio nell’isola di Cipro al confine tra la parte greca e quella turca; ritratti in formato manifesto di sconosciuti che hanno subito un oltraggio, uno strappo che li rende presenti, oltraggio riparato dalla Berardi che con la macchina fotografica e la stampa su carta a mano li ha resi opera d’arte, in un’accezione vagamente pittorica.

Gli artisti

Gianni Cassani è nato ad Alfonsine nel 1938; ha dunque vissuto da bambino esperienze drammatiche come il passaggio del fronte e la lotta partigiana contro i nazifascisti. La pittura è stata sempre la passione che l’ha accompagnato nel tempo, sin dalla giovinezza: una forma d’arte in cui ha trovato rifugio e soddisfazione e attraverso la quale ha cercato di indagare il senso delle cose. Nel corso dei decenni ha seguito varie ispirazioni e utilizzato diverse tecniche. Oggi dipinge con colori acrilici e si è dedicato ai ritratti. Nella scelta dei soggetti agisce sempre la bussola degli ideali che lo hanno orientato per tutta la vita e che hanno a che fare coi valori della cultura e con una spinta etico-politica che nell’animo di Cassani non si è mai spenta.

Rosetta Berardi è nata in Sicilia, vive e lavora a Ravenna. Da anni opera nel campo dell’arte e dell’editoria. Nel 1962, assieme alla famiglia, si trasferisce a Ravenna dove si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti. Si laurea a Bologna in Storia dell’Arte Contemporanea (Dams). Il suo percorso artistico, iniziato alla fine degli anni ’70 con un linguaggio pittorico, si sviluppa per fasi con una ricerca tesa al piacere dell’uso dei materiali. È sempre stata sensibile al fascino della contaminazione: un percorso libero di interrogarsi apertamente su pittura, installazione, fotografia.

Organizzata dal Comune di Lugo e a ingresso libero, la mostra rimarrà aperta fino al 28 luglio 2024 il giovedì e venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato e domenica anche dalle 10 alle 12.

Leggi anche: Apre al pubblico la mostra “Erro-r Vacui” al Pallavicini22

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