Casini “Calcio risorsa del Paese, stadi, più entrate e cultura”

MILANO (ITALPRESS) – Un anno da presidente della Lega di Serie A. Un compito difficile ma allo stesso tempo “un’esperienza bella e sfidante”. Con queste parole, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il numero 1 dei club italiani, Lorenzo Casini, commenta il suo primo anno alla guida della Confindustria del calcio. “Presidenti rissosi? Tutti i contesti collettivi possono essere litigiosi. La differenza è che la serie A ha i riflettori sempre puntati e ogni dissidio viene rilevato. Va invece ricordato che i presidenti, con le loro diverse capacità professionali, industriali e manageriali, sono una risorsa straordinaria non solo per la Lega, ma anche per il Paese”. Casini affronta anche l’argomento delle divergenze con l’ad De Siervo. “Il tema, con nessuna frattura, si era aperto e chiuso a febbraio: erano procedure interne alla Lega e mi dispiace siano divenute pubbliche”. La difficoltà maggiore finora è stata quella di “realizzare trasformazioni e introdurre cambiamenti”, mentre il risultato che lo rende fiero è “l’essere riusciti a convincere governo e Parlamento della necessità di modificare la legge Melandri, liberalizzando la commercializzazione dei diritti audiovisivi all’estero e portando fino a 5 anni la durata del prossimo ciclo di diritti in Italia. Abbiamo poi programmato con anticipo calendario e orario delle partite, come avviene in Premier League: tifosi e club hanno gradito”.
Sui rapporti con il governo, Casini aggiunge: “Li ho avuti ottimi sia con il precedente esecutivo, con Valentina Vezzali, sia con l’attuale governo, col ministro Andrea Abodi. Il calcio è tra i principali contributori, direttamente e indirettamente, dell’economia italiana, ma in molte occasioni non è forse riuscito a far comprendere a pieno questo suo ruolo. Ecco, se c’è una cosa in cui dobbiamo migliorare è farci percepire come un vero settore industriale e potenziare la presenza della serie A nel sociale”. Da quelli con il governo ai rapporti con la Federcalcio, talvolta condizionati dal peso relativo in Consiglio Federale attribuito alla Lega: “E’ un tema antico e lo abbiamo richiamato nel documento sulle riforme inviato alla Figc e al ministro Abodi lo scorso dicembre. Non si tratta di avere solo consiglieri in più, ma di vedere riconosciuto un peso maggiore alla A”. Sul tema riforme, Casini spiega: “Nel nostro documento abbiamo indicato molte misure per valorizzare i giovani, attivare le seconde squadre, migliorare il rapporto tra le leghe, potenziare le infrastrutture. Alcune sono immediate e già sono state realizzate, come l’introduzione del fuorigioco semi-automatico. Per altre ci vorrà più tempo”. Si parla di una possibile riduzione della A a 18 squadre.
“Su questo punto i club si sono espressi prima del mio arrivo. Si può fare un’ulteriore riflessione, però con dati seri sui pro e contro anche in termini di audience e rappresentatività territoriale, nel quadro delle riforme di cui ha bisogno il settore. Come in tanti rilevano, le partite in calendario oggi, tra campionati, coppe e nazionali, sono diventate forse troppe”. La Lega, spiega Casini ha “tre linee di azione: più risorse, migliori infrastrutture e più cultura. Oltre ai proventi da diritti tv, auspichiamo un intervento di governo e parlamento sulla pirateria, diventata una vera e propria emergenza. Siamo grati all’Agcom per il supporto. E’ giunto il momento di destinare anche ai club parte degli introiti derivanti da giochi e scommesse. Le infrastrutture sono il tema più urgente e non differibile, indipendentemente dalla candidatura dell’Italia a Euro 2032, che supportiamo: tramite il Laboratorio infrastrutture della serie A abbiamo dossier sullo stato di ogni stadio, anche con i nodi burocratici, che potrà agevolare la realizzazione dei progetti. Infine, la cultura: il calcio è un formidabile strumento formativo, non solo per i giovani, ma è dalla scuola che bisogna cominciare”. Sul processo sportivo a carico della Juve, Casini taglia corto: “La Lega è una istituzione e non commenta la giustizia sportiva, tanto meno a procedimento aperto”. La chiusura è dedicata al primo anno da presidente di Lega, un incarico che cambia la vita: “Presiedere una delle associazioni più importanti del Paese è un’esperienza straordinaria e un onore, non solo un onere”.
– foto LivePhotoSport –
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