Cas Santa Maria in Fabriago: qualche problema di integrazione ma procede il lavoro di accoglienza

L’ex Caserma dei Carabinieri di Santa Maria in Fabriago, fin dall’ottobre 2023, è stata destinata dalla Prefettura di Ravenna all’accoglienza in favore di minori stranieri non accompagnati e affidata in gestione a operatori privati tramite regolare avviso pubblico al CAS Santa Maria in Fabriago.

Attività ispettiva

La Prefettura, coadiuvata da Ausl e Vigili del Fuoco ha svolto attività ispettive sulla struttura e continuerà a monitorare il centro accoglienza affinché tutte le condizioni di sicurezza e igiene siano sempre garantite. Nei precedenti controlli erano emerse alcune difficoltà nei trasporti dalla frazione ai servizi principali, ma nel complesso si era rilevata una situazione positiva sotto ogni punto di vista.

L’amministrazione comunale, informata dell’attivazione del Centro in occasione del primo sbarco di minori provenienti della nave Ocean Viking, ha promosso da subito un incontro con la Consulta e la cittadinanza in un’ottica di conoscenza e scambio tra i residenti e i gestori del Centro. Il servizio sociale dell’unione dei Comuni della Bassa Romagna continua a effettuare visite periodiche per ricostruire la storia e il percorso di questi giovani stranieri.

La struttura

La struttura, autorizzata per accogliere fino a 25 ragazzi fra i 14 e i 18 anni, ne ospita attualmente 15, seguiti da operatori presenti nel Centro 24 ore al giorno. In questi mesi non si sono presentate particolari problematiche e i ragazzi, che si avvicendano frequentemente in quanto l’ex Caserma è destinata solo alla prima accoglienza, si sono sempre bene integrati con la comunità locale. I frequenti avvicendamenti hanno fatto sì che ad oggi il Centro stia ospitando un gruppo di giovani che presenta maggiori problematiche e difficoltà a seguire le regole di corretta convivenza. Nelle competenze e possibilità dell’amministrazione comunale, non vi sono né interventi di potenziamento del personale presente, né modifiche organizzative, non avendone la gestione e la titolarità.

«Ci siamo però messi a disposizione, in quell’ottica di collaborazione tra istituzioni e privati, che ha accompagnato il CAS dalla sua nascita, per dare supporto agli operatori, prevedendo anche passaggi della polizia locale negli orari più sensibili per la frazione. – commenta la Sindaca Zannoni – Tuttavia riteniamo che episodi contingenti e legati a una fase della vita di quella struttura non debbano inficiare il lavoro fatto in questi mesi, di positiva accoglienza e integrazione con la comunità locale.»

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