Carnicella (LpR): «Via Argini? Una strada inghiottita dalle erbacce»

Si chiede la messa in sicurezza di via Argini, eseguendo gli sfalci necessari, ripristinando la segnaletica dovuta e rimuovendo i materiali di cantiere abbandonati.

«Una strada letteralmente inghiottita dalle erbacce» Queste le parole di Nicola Carnicella consigliere territoriale di Lista per Ravenna parlando di via Argini, arteria importante per l’Area territoriale n. 5 di Mezzano, come alternativa a via Zuccherificio, in quanto permette di evitare, per chi viene da Savarna, Grattacoppa e Torri, parte del centro abitato di Borgo Masotti e l’incrocio, in pieno centro abitato di Mezzano, con la statale Adriatica. 

«Questa strada è a doppio senso di marcia benché di per sé molto stretta. – specifica Carnicella – Con l’installazione dei guard-rail, la percezione degli automobilisti è di totale insicurezza, in particolare nelle ore notturne. Quando si incontrano auto nel senso opposto di marcia si è persino costretti a sostare a lato, viste le dimensioni della carreggiata. Ora che la vegetazione ha raggiunto volumi di degrado insostenibili, diventa difficoltoso anche mantenere la propria destra durante la regolare marcia, figuriamoci quando due auto si intersecano. Lo stato di degrado è frutto di diversi mancati sfalci periodici».

Percorrendo l’arteria, si possono notare altri elementi di degrado, ad esempio la segnaletica stradale verticale divelta e abbandonata a lato, ma molto a ridosso della carreggiata essendo praticamente assenti le banchine, e il mai asportato materiale di un cantiere stradale, ora inghiottito dalla vegetazione, perciò poco visibile di giorno e indistinguibile di notte.

«Queste segnalazioni arrivano dai residenti e da altri cittadini che percorrono regolarmente via Argini. – spiega Carnicella – Chiedo perciò alla presidente dell’Area territoriale n. 5 di Mezzano di verificare e poi informare il proprio Consiglio territoriale sul da farsi, affinché si proceda prontamente alla messa in sicurezza di via Argini, eseguendo gli sfalci necessari, ripristinando la segnaletica dovuta e rimuovendo i materiali di cantiere abbandonati. Non sarebbe più semplice monitorare regolarmente il territorio, invece di trovarsi in situazioni di degrado tali da far pensare a Ravenna come città da terzo mondo?»

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