Carlo D'Amicis
Il suo ultimo romanzo è “La regola del bonsai” (Mondadori). A sette anni, mentre assiste con il padre Rudolf allo sbarco del primo uomo sulla luna, Werner Wolf viene a sapere qualcosa che gli cambierà la vita per sempre: sua madre Klara è il frutto segreto della relazione tra Eva Braun e Adolf Hitler. L’inevitabile conseguenza è che Werner ha avuto in sorte come nonno, anziché un simpatico vecchietto che gli racconti le favole davanti al camino, il più esecrabile criminale della storia: il male assoluto. La sua vita diventa così un’impossibile fuga da se stesso e dalla vergogna di una colpa mai commessa, mentre la madre, bellissima cantante d’opera fallita, vende il proprio sangue a decrepiti filonazisti per una bottiglia di vodka. Cinquant’anni dopo Werner vive – senza passato e soprattutto senza futuro – in una baracca ai margini di Berlino.
“La regola del bonsai” è un romanzo tragico e al tempo stesso ironico, scandito da un’azione incalzante e innervato di simboli, che ribalta le prospettive abituali intorno alla memoria suggerendo la necessità di un’elaborazione del passato in grado di farci entrare in modo nuovo nel futuro.
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