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Bretella di Porto Fuori. Verlicchi: «Intervenga la procura»

Continua la battaglia de La Pigna sulla bretella di Porto Fuori: «Il Cos9 di Porto Fuori cela enormi interessi economici del sistema delle Coop Rosse ravennati; ad attestato è la presenza di Federimmobiliare Spa, che dal 2022 è proprietaria  di gran parte dei terreni da edificare nell’area in oggetto. – spiega Veronica Verlicchi capogruppo de La PignaFederimmobiliare è una controllata dalla Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna, socia di Federcoop Romagna e nella quale, dal 01/01/2020 risulta quadro in aspettativa proprio il Sindaco di Ravenna. Federcoop Romagna ha finanziato il Pd ravennate mentre Federazine delle Cooperative della Provincia di Ravenna risulta aver erogato contributi alla campagna elettorale del Sindaco de Pascale del 2016 e al Pd di Ravenna. Questo il quadro che ci sentiamo in dovere di ricordare».

La Pigna procede legalmente

Il 12 luglio scorso, la Verlicchi sostiene di aver inviato al  Sindaco de Pascale e al Segretario Generale nonché Dirigente del Servizio Appalti e Contratti del Comune Dott.  Paolo Neri, una diffida con la richiesta di annullare gli atti del procedimento amministrativo legati alla realizzazione del Comparto S9 e alla circuitazione dell’abitato di Porto Fuori, in via di autotutela. I die si sono ben guardati di adempiere a quanto richiesto e hanno risposto con poche righe prive di qualsiasi fondamento giuridico ed amministrativo.

«Ovviamente prima di inviarmi formale risposta, hanno spostato il dibattito su un piano a loro più congeniale: i giornali ai quali sempre l’amministrazione ha rilasciato una scarna dichiarazione di autoassoluzione. – spiega La Verlicchi – In essa, infatti, si limita a dire che tutto il procedimento è corretto e che continueranno ad andare avanti con gli espropri; non controbattendo però a nessuna delle tante contestazioni da noi mosse sulla base della normativa italiana. Ma d’altronde come poteva farlo dato che le.violazioni – gravissime – ci sono e sono tutte nero su bianco».

È mio dovere, come consigliere comunale e come Pubblico Uffciale, dettagliare le irregolarità e gli illeciti da me rilevati direttamente alla Procura della Repubblica di Ravenna per le valutazioni del caso. Nell’esposto, indicherò anche nuovi fatti di indubbio interesse e sui quali la Procura della Repubblica dovrà porre particolare attenzione.

Il Pua generale

La capogruppo sostiene che la motivazione adotta nella delibera di riapprovazione del Pua Generale e di primo stralcio datata 4 novembre 2021, è totalmente illegittima. Il Pua è decaduto nell’agosto 2021 a causa della mancata stipula della Convenzione generale e di primo stralcio da parte del soggetto attuatore (Consorzio Porto Fuori Est al cui interno vi è Federimmobiliare spa che ne esprime peraltro il Presidente).

La delibera di riapprovazione del PUA lo ha illecitamente “riesumato”. A seguito della mancata stipula della Convenzione entro il termine perentorio del 3 agosto 2021 il Pua decade, così come prescritto dall’art.10, comma 10 delle Norme Tecniche di Attuazione del Poc vigente. Il Comune di Ravenna doveva obbligatoriamente adottare la determinazione dirigenziale che ne dichiarava la decadenza.

La mancata stipula della Convenzione del Pua Generale e di primo stralcio è invece legata al fatto che in quel momento proprietaria dei terreni nel.Comparto S9, era la Coop.Iter – da aprile 2015 in concordato presentivo misto e dal 2016 in liquidazione – che non era assolutamente in grado di fornire le garanzie fideiussorie necessarie e versare al Comune di Ravenna gli oneri dovuti.
Ciò è affermato nella nota integrativa al Bilancio 2022 di Federimmobiliare spa,  nella parte in cui si sofferma sull’acquisto dei terreni, avvenuto il 10 maggio 2022.

La Pigna chiede spiegazioni

«È chiaro – continua la Verlicchi – che la riapprovazione del Pua decaduto ma ossessivamente tenuto in piedi dall’Amministrazione de Pascale, doveva servire per dare tempo all’acquizione dei terreni della ITer Coop da parte di Federimmobiliare spa. Oltre a ciò, doveva dare tempo utile per la stipula della Convenzione Generale e di primo stralcio da parte del Soggetto Attuatore, al cui interno era entrato un soggetto in grado di fornire al Comune le garanzie fideiussorie, facendo cosi fronte ai propri obblighi economici. Ma di questi fatti la nota impropriamente definita di “chiarimento” del Comune di Ravenna non ne fa menzione mentre il Sindaco  de Pascale  e il Dirigente del Servizio Appalti e Contratti dott.Paolo Neri continuano a far finta di nulla».

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