Il dibattito sulla costruzione della bretella di Porto Fuori ha raggiunto un nuovo picco di tensione. Dopo un’attenta analisi di oltre 50 documenti amministrativi, normative nazionali e regionali, e regolamenti, il Gruppo Consiliare La Pigna, Città – Forese – Lidi ha rivelato, nella conferenza stampa di venerdì 12 luglio, una serie di irregolarità e decisioni controverse che circondano il progetto.
Il progetto della bretella, concepito circa 20 anni fa, mirava a migliorare la viabilità e la circuitazione del comparto S9 di Porto Fuori. Tuttavia, la conformazione del territorio e le esigenze dei residenti sono cambiate nel corso degli anni, rendendo necessario un adattamento del progetto originale. Nonostante queste esigenze, il Consiglio Comunale ha continuato a spingere per l’approvazione del progetto, ignorando le obiezioni dei locali e del Gruppo Consiliare La Pigna.
Durante la seduta del Consiglio Comunale del 19 luglio 2018, sono state votate le controdeduzioni degli uffici comunali alle osservazioni pervenute al POC. La controdeduzione più controversa riguardava proprio la bretella di Porto Fuori. Il Gruppo della Pigna è stato l’unico a votare contro il parere degli uffici comunali, che avevano respinto le osservazioni dei residenti contrari alla bretella.
Un esame dettagliato dei documenti ha rivelato che il Piano Urbanistico Attuativo (PUA) per il comparto S9 è decaduto a causa della mancata stipula della convenzione del terzo stralcio del PUA da parte del Consorzio Porto Fuori Est. Senza questa convenzione, il comparto S9 non può essere edificato, rendendo nullo anche il progetto della bretella.
La Giunta Comunale di Ravenna ha cercato di mantenere in vigore il PUA nonostante la sua decadenza ufficiale il 3 agosto 2021. La deliberazione n. 546 del 4 novembre 2021, che riapprova la proposta di convenzione relativa al PUA generale e primo stralcio attuativo, è stata una mossa criticata duramente dal Gruppo Consiliare La Pigna.
«A parere del gruppo – spiega la Verlicchi – dopo aver consultato i nostri legali, che ne hanno confermato l’illeicità e illegittimità, si tratta di un comportamento che necessita di essere portato all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria tramite esposto, affinché si valuti l’eventuale sussistenza di reati».
«Chiederemo inoltre, – continua la capogruppo – tramite diffida al Sindaco de Pascale di ordinare la revoca degli atti successivi alla scadenza del 3 agosto 2021, (data di decadenza del PUA di Porto Fuori Est e circuitazione), che hanno comportato il prosieguo del procedimento e l’emissione di un conseguente illegittimo decreto di esproprio a carico dei proprietari dei terreni coi quali assolutamente la Giunta Comunale ha invece voluto in modo illegittimo procedere».
Un altro punto critico riguarda il legame tra il Sindaco de Pascale e Federcoop Romagna, di cui Federimmobiliare Spa, proprietaria di terreni edificabili nel comparto S9, è socia.
«Il Sindaco Michele de Pascale, – spiega la Verlicchi – risulta essere quadro in aspettativa di Federcoop Romagna, a cui il Comune di Ravenna corrisponde i contributi previdenziali e un rateo del TFR».
Questo legame ha sollevato dubbi sulla trasparenza e l’imparzialità delle decisioni prese dalla Giunta Comunale, soprattutto considerando il ruolo attivo del Sindaco nell’approvazione di delibere cruciali per il progetto.
La questione rimane quindi aperta, con la possibilità di ulteriori sviluppi legali e amministrativi. I residenti di Porto Fuori attendono la risoluzione di questa controversia mentre il Gruppo Consiliare La Pigna chiede che venga fatta chiarezza su tutte le irregolarità riscontrate e che siano tutelati gli interessi dei cittadini di Porto Fuori.
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