“Abbiamo ricostruito insieme l’Emilia, ricostruiremo insieme anche la Romagna”. Queste le parole del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, intervenendo al termine del dibattito nell’Aula dell’Assemblea legislativa, ieri pomeriggio.
“Le uniche che non si potranno più riavere sono le vittime, le persone che non ci sono più, e il nostro pensiero va a loro e ai loro familiari. Il resto – ha affermato il presidente – lo ricostruiremo, senza lasciare indietro nessuno. Ma servono investimenti per far fronte a eventi incredibili, non basta la manutenzione ordinaria. Serviranno molte risorse, da spendere bene e presto. Penso alle famiglie, agli imprenditori: o riavranno il 100%, o non riavranno più la vita di prima, non riapriranno più. Servono risorse subito e interventi da realizzare prima dell’autunno. Penso alla ricostruzione del terremoto del 2012: 12 miliardi di euro di danni, 45mila sfollati. Ne siamo venuti fuori, abbiamo ricostruito, siamo ripartiti”.
“In questi giorni – ha continuato Bonaccini – siamo stati accusati al tempo stesso da una parte di essere troppo ambientalisti, dall’altra di essere cementificatori. Ma c’è il tema del cambiamento climatico globale, con cui dobbiamo fare i conti: e se anche chi prova a puntare sulla sostenibilità, a innovare, a investire utilizzando fino all’ultimo euro le risorse proprie, nazionali ed europee va sotto, come facciamo qui, allora il problema è ben più vasto. Siamo tutti coinvolti e chiamati a mettere in campo
soluzioni di ampio respiro”.
“Voglio poi ringraziare la vicepresidente Priolo per il grande lavoro che sta facendo, e tutti i colleghi di Giunta regionale. Mi conforta quanto stanno facendo i sindaci, la Protezione civile; ringrazio tutto il nostro sistema regionale, definito uno dei più efficienti. Così come ringrazio le Colonne mobili dalle altre Regioni, i Vigili del fuoco, la Polizia locale, i volontari, arrivati da ogni parte d’Italia: credo che questo Paese abbia una quantità di persone che lo rendono infinitamente migliore di quanto viene rappresentato”, ha concluso Bonaccini.
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