Benini e Lucarelli entrano nel Faenza calcio come nuovi attaccanti

Il Faenza calcio ridisegna il reparto avanzato. Cristian Benini e Giuseppe Lucarelli sono i due nuovi attaccanti chiamati a creare situazioni di gioco e gol.

Entrambi provengono dal San Pietro in Vincoli dove erano guidati dal neo mister manfredo Agostino Vezzoli che ha puntato su di loro per la sua seconda avventura al Faenza calcio.

Dopo il ritorno della mezzapunta Qazim Gjordumi, pure lui dallo Spiv, e la conferma del centrale difensivo Luca Gabrielli, al quinto anno al Faenza, comincia a prendere forma la squadra che sarà impegnata con ambizioni importanti nel campionato regionale di Promozione.

Cristian Benini, 32 anni, grazie alla sua duttilità e alle qualità tecnico-tattiche può giocare da seconda punta o esterno alto, ma anche mezzala. Ha realizzato 3 reti nel campionato concluso a maggio.

A lui il compito di continuare a fornire assist a Giuseppe Lucarelli, 28 anni da compiere, attaccante completo, dotato di scatto e notevole velocità, buon colpitore di testa. Ha segnato 13 gol nell’ultima stagione allo Spiv.

I nuovi biancoazzurri

Cristian Benini, nato a Ravenna il 7 settembre 1990, residente a San Pietro in Compiano, Benini è cresciuto nelle giovanili dello Spiv, poi ha trascorso quasi tutta la sua carriera nell’area ravennate, al San Zaccaria, poi al San Leonardo, al Fosso Ghiaia e di nuovo allo Spiv. Le sue prime parole da biancoazzurro sono chiare: “Ho accettato la proposta del Faenza perché l’obiettivo di lottare per vincere è naturale per una società che punta a ritornare a livelli più adeguati alla sua storia. Il fatto di ritrovare mister Vezzoli e diversi compagni ha favorito in modo decisivo questa scelta. Spero di poter dare un contributo importante”.

Giuseppe Lucarelli, nato ad Altamura, in provincia di Bari, il 5 agosto 1995, si è trasferito con la famiglia in giovane età a Forlì dove ha iniziato a giocare a calcio. Ha vestito le maglie di Predappio, Carpena e poi San Pietro in Vincoli. Dice Lucarelli: “Sono molto motivato perché la chiamata del Faenza è un attestato di fiducia da parte di una società di notevole blasone. L’essere ancora guidato dall’allenatore Agostino Vezzoli e di ritrovare colleghi che conosco, hanno influenzato la mia preferenza per questi colori”.

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