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Barelli si difende “Federnuoto presa di mira”

ROMA (ITALPRESS) – Una difesa in tre punti, con tanto di slide. Uno: la storia della Corte dei Conti e delle doppie fatturazioni. Due: la denuncia di Bartolo Consolo. Tre: il conflitto di interessi sugli Europei del 2022. Stanco di essere “preso di mira” – parole sue – il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, ha organizzato un incontro stampa a Roma per fare chiarezza sulle accuse che gli vengono mosse e per spiegare le ragioni (secondo il suo punto di vista “irragionevoli”) che hanno portato alla sospensione di due anni imposta dal Comitato Etico della Fina. Una sospensione tra l’altro inappellabile secondo i complessi meccanismi della World Aquatics, che ha costretto Barelli a rivolgersi direttamente al Tas.
Il primo argomento riguarda il famoso finanziamento di 825mila euro del Mef per le piscine olimpiche per i Mondiali di Roma 2009. “C’è un ricorso alla Corte di Cassazione e ci sarà un ricorso anche presso la Corte Europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo – ha spiegato Barelli – Perchè i giudici che hanno respinto la richiesta di revocazione sono gli stessi (salvo uno su cinque, ndr) che hanno giudicato in secondo grado”. Barelli ha portato con sè dati, diapositive e numeri, tornando sulla famosa denuncia della Coni Servizi del 2014 “che da troppi anni ci sta creando problemi” e che ancora lo porta a difendersi dalle accuse per questa transazione contestata dalla Corte dei Conti. “Mi sarebbe piaciuto parlare dei risultati delle squadre nazionali nel 2022 – ha proseguito – parlare delle prospettive del 2023 e del 2024, dei gravi problemi che attanagliano le nostre società dopo il Covid e ora anche di carattere energetico, ma purtroppo non posso parlare di tutto questo”. Questo problema della Corte dei Conti gli è costato uno dei due anni di squalifica, nonostante non ci sia ancora un giudizio definitivo. Poi c’è la presunta violazione del codice etico della federazione internazionale per ‘conflitto di interessì relativo a un ‘addendum’ dell’Europeo di nuoto di Roma 2022, quando Barelli era presidente anche della Len, la federazione europea di nuoto. Contestato un presunto ‘scontò rispetto ai 3 milioni che la Federnuoto avrebbe dovuto corrispondere alla confederazione continentale per organizzare gli Europei dello scorso anno. Barelli ha chiarito: “Tali ‘addendum’ sono stati riconosciuti anche ad altre federazioni prima di Roma – le sue parole – così come è stato fatto con l’Ungheria per gli Europei di Budapest 2021 che a causa del Covid ha potuto pagare il 25% in meno rispetto ai due milioni inizialmente pattuiti”. “Secondo loro – ha aggiunto – sarei in conflitto di interessi per aver firmato solo 1 addendum su 10 contratti, mentre tutti riconoscono che l’Europeo a Roma sia stata la miglior edizione di sempre”. Lo dimostrano anche delle lettere firmate da Da Silva, il portoghese che presiede la Len “e che sulla carta dovrebbe essere mio nemico”. C’è poi la terza questione, sulla quale Barelli ha già stravinto. In seguito a una denuncia presentata dall’ex presidente della Federazione italiana nuoto e della Len, Bartolo Consolo, per una presunta “gestione sleale, falsificazione di titoli, corruzione privata attiva e corruzione privata passiva”, Barelli è stato scagionato il 28 novembre 2022 dalla Procura svizzera. “Accuse prive di fondamento” si legge nell’archiviazione del procuratore Jean Marie Ruede, che ha invece evidenziato “la corretta gestione amministrativa di Barelli, che ha fortemente migliorato la condizione economica della Len trovata incapace di coprire il budget quando fu eletto presidente nel 2012 e con un bilancio in forte attivo al termine del suo mandato”. In seguito all’archiviazione, “non c’è stata alcuna richiesta di appello” come ha specificato Barelli. “Non sono qui a dire che mi sento perseguitato, ma sicuramente c’è qualcuno all’interno del sistema che ha preso di mira la nostra federazione in modo ingiustificato – ha spiegato il presidente rispondendo alle domande dei giornalisti – Venti anni fa eravamo irrisori nel palcoscenico internazionale. Oggi invece c’è una crescita nel nostro mondo che fa emergere nuovi campioni e tutelarlo dovrebbe essere nell’interesse di tutti”. “Invidie nei nostri confronti? Di sicuro siamo cresciuti molto e forse a qualcuno dà fastidio”. “Io ho portato la federazione europea dalle stalle alle stelle – ha concluso – e la federazione italiana è da 10 e lode. I dati sono oggettivi. Questa vicenda mette in difficoltà la federazione. Certamente non stiamo simpatici a tutti”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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