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Ausl Romagna contro il diabete con la traversata dello stretto di Messina

Ci sono anche dei romagnoli fra i trenta coraggiosi affetti da diabete, medici diabetologi e “amici” della diabetologia, che oggi, Domenica 14 Luglio, uniti in un’unica squadra, si cimenteranno in una delle imprese sportive più ricche di fascino che si possano compiere nel Belpaese: la traversata a nuoto dello Stretto di Messina.

Tra il mito di Scilla e Cariddi e quello di Colapesce, il braccio di mare che separa l’Italia peninsulare dalla Sicilia attrae da sempre nuotatori di ogni livello, desiderosi di mettersi alla prova in queste acque leggendarie.

L’obiettivo però, non sarà solo la performance sportiva, ma ricordare che il diabete non è un limite, non solo per condurre una vita normale, ma anche per una vita straordinaria, fatta di imprese eccezionali, quale è appunto la traversata a nuoto dello Stretto. 

il programma

L’attraversata, promossa dall’Associazione Nazionale Medici Diabetologi (AMD), avverrà in coda al convegno AMD “Diabete, sport e tecnologia: un tuffo nell’innovazione”, che riunirà un centinaio di diabetologi provenienti da tutt’Italia, impegnati a fare il punto sugli approcci migliori per integrare l’esercizio fisico nella vita delle persone con diabete, in particolare quello di tipo 1 che insorge in età giovanile.

I partecipanti si tufferanno dalla spiaggia messinese di Capo Peloro, alla volta della costa calabrese. Una distanza di circa 3,5 km durante la quale i nuotatori saranno scortati da una flotta di una decina di barche condotte da marinai esperti delle correnti dello Stretto. A bordo delle imbarcazioni familiari e sostenitori, oltre a personale medico e addetti al salvataggio. 

Il convegno e l’ attraversata sono stati voluti ed ideati dalla Diabetologia della AUSL della Romagna 

Le dichiarazioni

«L’innovazione farmacologica, con nuove molecole, e quella tecnologica, con sistemi per il monitoraggio della glicemia e l’erogazione d’insulina sempre più pratici e discreti, ha notevolmente semplificato la quotidianità di chi convive con il diabete – spiega Paolo Di Bartolo, Direttore del Programma di Assistenza Diabetologica della AUSL della Romagna, e persona con diabete che domenica si cimenterà nella traversata. – Ma questo non basta. Per passare da una vita normale alla possibilità di compiere imprese in qualche modo “eccezionali”, occorre avere accanto a sé una squadra: il team diabetologico, composto da medici, infermieri, dietisti, i propri familiari, i propri allenatori. INSIEME SI PUO’!! .

Le storie di Monica Priore e Alessio Fresco, atleti esperti che domenica nuoteranno insieme a noi, testimoniano proprio come, anche con il diabete, si possano ottenere grandi risultati. – continua il direttore – Atleti professionisti, persone comuni con diabete, loro familiari, medici, rappresentanti dell’industria farmaceutica: saremo tutti parte di un’unica squadra per centrare insieme l’obiettivo della traversata. Atleti con diabete quali Giulio Gaetani, bronzo in Coppa del Mondo nella Spada, e Anna Arnaudo, campionessa nazionale nei 10.000 metri, ci hanno mandato i loro messaggi di incoraggiamento». 

Francesco Selva, giovane con Diabete di tipo 1 seguito dalla Diabetologia della Romagna, parteciperà alla attraversata. «Vivere una vita normale insieme al mio diabete è stato il mio obiettivo fin dalla diagnosi 22 anni fa. Grazie al sostegno della mia famiglia, anche il mio papà nuoterà con me, la disponibilità del team di diabetologia e delle innovazioni tecnologiche oggi disponibili, fino ora l’obiettivo è stato colto. Una vita normale, ma speciale, laurea all’estero in Ingegneria, amici, sport e tutto quello che la vita deve riservara ad un giovane come me.

Non ho mai praticato nuoto a livello agonistico, – continua Francesco – ma ho deciso di allenarmi e partecipare insieme al mio papà, perché considero questa impresa una metafora della vita, nulla è impossibile, anche le cose apparentemente più difficili, se ti prepari e le affronti in squadra e responsabilmente» 

«Parlare di diabete e sport è quindi doppiamente importante – conclude Riccardo Candido, Presidente Nazionale AMD – Per quanto riguarda il diabete tipo 1, lo sport rappresenta un’occasione di riscatto, una formidabile palestra in cui allenarsi, anche mentalmente, a raggiungere obiettivi ambiziosi, con preziose ricadute in ogni ambito della vita. Per quanto riguarda diabete tipo 2 e obesità, in progressivo aumento nel nostro Paese così come in tutta Europa e nel mondo, lo sport è uno dei cardini dei corretti stili di vita, la cui promozione è cruciale se vogliamo davvero diffondere un’efficace cultura alla prevenzione».

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