MILANO (ITALPRESS/WEWELFARE.IT) – Un approccio ai benefit aziendali a 360° non si presenta più quindi come “nice to have”, ma come fattore determinante nella scelta di un impiego. Un percorso in continua evoluzione in cui, secondo i dati raccolti da Statista, aziende e dipendenti dialogano attivamente per introdurre benefit sempre più corrispondenti all’esigenza reale del lavoratore. I risultati del Welfare Index PMI parlano chiaro: le aziende sono sempre più consapevoli della centralità di temi come salute e sicurezza dei lavoratori (+0,7% tra il 2020 e il 2021), c’è un crescente interesse da parte dei dipendenti nel ricevere i benefici aziendali (+1,4%) e la percentuale di aziende con schemi di welfare di livello alto dal 2016 al 2021 è più che duplicata (9,7% del totale contro il 21%). A dimostrarlo sono, in primis, le “grandi dimissioni” (Great Resignation), tendenza che mostra come, specie nelle generazioni più giovani, 1 persona su 5 abbia cambiato lavoro nel 2020 ed 1 su 4 programmi di cambiarlo nell’anno in corso. A motivare la decisione, la ricerca di mansioni più consone alle proprie aspirazioni, ma anche di maggior flessibilità, benefit, work-life balance, family care e longevity management. È in questo contesto che nasce la partnership tra aulab, la prima Coding Factory Italiana, ed il Gruppo TIM, Best Employer 2022 italiano nel settore delle telecomunicazioni sulla base dell’ultima indagine Statista-Corriere della Sera.
Grazie a questa collaborazione, viene offerta ai figli e nipoti dei dipendenti TIM, l’opportunità di accedere ai corsi di sviluppo web di aulab gratuitamente o a prezzi riservati, incentivando la formazione in un settore centrale del mercato del lavoro italiano dove la domanda supera di molto l’offerta. Secondo le recenti rilevazioni del bollettino Sistema Informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e ANPAL, le imprese dei servizi informatici e delle comunicazioni (48,7%) segnalano elevato mismatch in particolare per la ricerca di specialisti in scienze matematiche, informatiche (61,7%) e per tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (54,3%). Non a caso, sono proprio i web developer (full-stack, frontend e backend) a figurare tra i professionisti informatici più ricercati, come analizzato anche da LinkedIn nel report sui lavori in crescita. Una domanda costante, a cui aulab risponde con l’Hackademy, il corso che, in soli 3 mesi, permette di acquisire tutte le competenze necessarie per avviare una carriera nello sviluppo web, anche partendo da zero.
Andrea Rubera, People Caring & Inclusion Manager di TIM, commenta così l’iniziativa: “TIM si propone come abilitatore digitale del Paese. In questo ambito, crediamo sia fondamentale il ruolo dell’educazione sulle materie STEM sin dall’infanzia e vogliamo di conseguenza incentivare i nostri dipendenti a confrontarsi con i cambiamenti legati alla trasformazione digitale. La partnership con aulab è un tassello importante perché consente di offrire, come benefit riservato alle nostre persone, competenze spendibili in percorsi formativi da proporre a figli e nipoti”. Davide Neve, Co-Founder e CEO di aulab, aggiunge: “Nell’evoluzione dei benefit aziendali che stiamo vivendo, avere un’offerta all’avanguardia è diventato un fattore essenziale per attirare talenti. In aulab ce ne accorgiamo tutti i giorni, quando aiutiamo i nostri studenti ad entrare in contatto con le aziende al termine del corso Hackademy. Siamo orgogliosi di aver avviato con TIM una partnership che va a inserirsi nella scia di altri grandi attori che hanno voluto offrire qualcosa in più ai propri dipendenti, come per esempio Glovo che ha offerto ai propri rider 5 borse di studio per frequentare il corso Hackademy ed avviare una nuova carriera in ambito tech”.
(ITALPRESS).
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