Associazione Ucraini: «I manifesti filorussi vanno tolti. Vogliamo sapere chi è il mittente»

«Ravenna Entrate non doveva permettere l'affissione di questi manifesti, anche perché violano i regolamenti in materia»

L’associazione Malva, Ucraini a Ravenna, torna sulla questione dei manifesti filorussi. «Nei giorni scorsi sono apparsi alcuni manifesti anonimi ed orripilanti nelle strade di Ravenna, che invitano alla “amicizia” tra il popolo russo e quello italiano, parlando di “popoli che vogliono la pace”, mentre la Russia continua a occupare parte dell’Ucraina e a bombardare il resto».

«Già sentiamo la voce di chi dice “i russi non sono tutti così” e sarà anche vero, ma quei manifesti non esprimono solidarietà ai dissidenti, a chi sta affrontando persecuzioni per aver contrastato il regime di Putin e l’invasione dell’Ucraina. No, si fraternizza con l’intero popolo russo, inclusi i tanti che appoggiano e compiono materialmente il massacro contro la popolazione ucraina».

«Questo è finto pacifismo, è propaganda sgangherata per Putin (per giunta nascondendosi nell’anonimato) è un insulto all’intelligenza degli italiani e alla dignità degli ucraini. La scritta “Donetsk” fa apparire falsamente che quei manifesti siano espressione dei cittadini di Donetsk, che in realtà è una città ucraina occupata dal regime russo, da cui provengono svariati profughi membri della comunità ucraina ravennate che non condividono assolutamente quel messaggio e anzi ne sono scandalizzati, in quanto legittima l’annessione illegale della loro città alla Russia».

«Ravenna Entrate non doveva permettere l’affissione di questi manifesti, anche perché violano i regolamenti in materia. Il regolamento comunale sulle affissioni (art. 18) obbliga a rispettare il Codice di Autodisciplima Pubblicitaria, che all’art. 10 vieta di offendere la dignità delle persone e all’art. 46 obbliga chi lancia messaggi di interesse sociale a firmarsi e identificarsi, cosa che qui non è avvenuta dato che i propagandisti di Putin si vergognano a tal punto da preferire restare anonimi».

«La presidente del Associazione Malva – ucraini di Ravenna APS in rappresentanza della comunità ucraina ravennate giorni scorsi ha fatto la richiesta ufficiale di conoscere il nome del mittente di questi manifesti prorussi ma tutt’ora stiamo aspettando la risposta. Purtroppo, i tempi lunghi della burocrazia conosciamo tutti… Chiediamo al Comune di Ravenna  di prendere pubblicamente le distanze da quei manifesti e a rimuoverli. Nessuno accetterebbe manifesti a favore della mafia o di gruppi terroristi, quindi non si possono accettare neppure i manifesti a favore del regime di Putin».

«Ringraziamo il vice presidente del consiglio comunale Alvaro Ancisi per aver portato alla attenzione del sindaco Michele de Pascale questo errore di affissione dei manifesti e aspettiamo la sua risposta in merito e la rimozione dei suddetti manifesti».

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