Taglio del nastro nella mattinata di oggi alla Casa della Comunità di Castiglione, presentata ai cittadini nei giorni scorsi, che garantirà alle comunità di Castiglione di Ravenna e Castiglione di Cervia (con i loro oltre 4.000 residenti) e alle aree territoriali di riferimento, accoglienza e integrazione tra professionisti sanitari e sociali.
Questo nuovo servizio si aggiunge alle altre 9 Case di Comunità già presenti e operative nel distretto di Ravenna, arricchendo ulteriormente la rete dei servizi sanitari di prossimità.
La struttura, che ha sede a Castiglione di Ravenna in via Vittorio Veneto 21, accoglierà il primo ambulatorio di tre medici di medicina generale (Dott.ssa Eleonora Turci, Dott. Manuele Berton e Dott. Matteo Zappaterra) che garantiranno una continuità dell’assistenza dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19; un punto prelievi attivo ogni lunedì; un ambulatorio infermieristico per la gestione integrata delle patologie croniche; un ambulatorio infermieristico prestazionale/osservazionale e una segreteria con operatori dedicati che garantirà, funzioni di accoglienza e il contatto fra i tre medici di medicina generale e i propri assistiti.
Questi servizi andranno a integrarsi con il CUP e il Servizio Sociale comunale, già presenti da tempo nella medesima sede.
Sviluppare programmi di prevenzione e promozione della salute rivolti ai singoli e alla comunità; garantire continuità dell’assistenza e rafforzare la presa in carico integrata di patologie croniche prevalenti (diabete, scompenso cardiaco, bronco pneumopatia cronica ostruttiva) secondo i principi della sanità di iniziativa, saranno gli obiettivi della Casa della Comunità di Castiglione le cui parole d’ordine saranno equità di accesso, lettura dei bisogni e presa in carico globale.
Un importante ringraziamento va espresso alla Banca di Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese, rappresentata dai signori Samorè, Benini, Gardenghi Cosmas e Roncuzzi che da sempre è vicina alle necessità del territorio ed ha contribuito con una erogazione di 10.000 Euro, destinati agli arredi ed alle attrezzature.
Un ulteriore ringraziamento alla Società Cooperativa della Martini Alimentare Ma.Ge.Ma, rappresentata dal direttore di stabilimento, dott. Sandro D’Aria, per il contributo erogato pari a 6.000 Euro.
«Il rafforzamento dei presidi di sanità territoriale è uno degli obiettivi perseguiti dall’amministrazione comunale, – spiega il sindaco de Pascale – che da tempo promuove il potenziamento di una sanità di prossimità decentrata su tutto il territorio. Si tratta di strutture che offrono servizi fondamentali in termini di cure intermedie, per rispondere in modo sempre più puntuale ai bisogni dei cittadini e delle cittadine. Altro elemento fondamentale sarà l’integrazione fra servizi sanitari dell’Ausl, medici di medicina generale e servizio sociale associato dei comuni. La Casa della Comunità di Castiglione, molto attesa dalla cittadinanza, darà risposta ad un’ampissima area di territorio fra i Comuni di Ravenna e Cervia».
«E’ sempre più necessaria una sanità capillare e legata ai territori, con strutture come le Case della Comunità che sono un punto di riferimento diretto e continuativo per la popolazione – dichiara il sindaco Medri – Luoghi indispensabili per la salute dei cittadini, in cui rivolgersi per avere una risposta ai diversi bisogni di assistenza, che non richiedono il ricorso all’ospedale, ma dove i servizi primari si integrano con quelli specialistici, ospedalieri, della sanità pubblica, della salute mentale e con i servizi sociali e del volontariato. Siamo convinti che la Casa di comunità di Castiglione sia una struttura indispensabile, un punto di accesso, accoglienza, informazione e orientamento, esempio di un nuovo modello sanitario capace di andare incontro alle esigenze sanitarie dei persone».
«Ho ben presente questa località e il forte senso di comunità di questo territorio. Quando 13 anni fa venni per la prima volta, – ricorda Tiziano Carradori, direttore generale Ausl Romagna – si erano manifestati qui i primi casi di Chikungunya in Italia. Se quel virus non si trasformò in epidemia, fu anche grazie all’importante rapporto di collaborazione che si instaurò da subito fra le istituzioni sanitarie e i cittadini del territorio. Se oggi siamo qui ad inaugurare un importante servizio per tutta la comunità, lo si deve perciò anche al senso di appartenenza di questa collettività. Continuità delle cure, prossimità e presa in carico sono le parole che da anni ci ripetiamo e un servizio come la Casa della Comunità riesce a contenerne il senso profondo».
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