Antonio Manzini apre lo ScrittuRa Festival con il suo giallo “Tutti i particolari in cronaca”

L'incontro sarà martedì 16 aprile alle 18.30 al Teatro Goldoni di Bagnacavallo. L'autore dialoga con Matteo Cavezzali

L’11esima edizione di ScrittuRa Festival si apre con Antonio Manzini in dialogo con Matteo Cavezzali al Teatro Goldoni di Bagnacavallo martedì 16 aprile alle 18.30 con il libro “Tutti i particolari in cronaca”. Incontro ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Seguirà firmacopie con l’autore.

Antonio Manzini

Antonio Manzini è uno degli scrittori più venduti e letti in Italia, papà del celebre personaggio Rocco Schiavone. Allievo di Andrea Camilleri all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, ha firmato il suo primo racconto in collaborazione con Niccolò Ammaniti per l’antologia Crimini. Nel 2005 pubblica con Fazi il romanzo Sangue marcio; nel 2007, con l’uscita di La giostra dei criceti, consolida la sua fama entro la cerchia, sempre più nutrita, degli appassionati del giallo e del noir.

Dopo alcuni racconti pubblicati in antologie, nel 2013 scrive Pista nera, romanzo in cui appare per la prima volta il vicequestore Rocco Schiavone, nato e cresciuto a Trastevere, che odia lo sci, le montagne e la neve e viene trasferito ad Aosta per punizione. L’antieroe di Manzini, adorato dai lettori, staglia l’autore nell’Olimpo del giallo italiano contemporaneo e diviene protagonista di altre nove opere romanzesche (La costola di Adamo, Non è stagione, Era di maggio, Cinque indagini romane per Rocco Schiavone, 7-7-2007, Pulvis et umbra, Fate il vostro gioco, Rien ne va plus, Ah l’amore l’amore).

“Tutti i particolari in cronaca”

Tutti i particolari in cronaca” (Mondadori) è il primo Giallo Mondadori di Manzini. La corsa all’alba, la colazione al bar, poi nove ore di lavoro all’archivio del tribunale, una cena piena di silenzi e la luce spenta alle dieci: Carlo Cappai è l’incarnazione della metodicità, della solitudine. Dell’ordinarietà. Nessuno sospetta che ai suoi occhi quel labirinto di scatole, schede e cartelle non sia affatto carta morta. Tutto il contrario: quei faldoni parlano, a volte gridano la loro verità inascoltata, la loro richiesta di giustizia. Sono i casi in cui, infatti, il tribunale ha fallito, e i colpevoli sono stati assolti “per non aver commesso il fatto” – in realtà per i soliti, meschini imbrogli di potere.

Cappai, semplicemente, porta la Giustizia dove la Legge non è riuscita ad arrivare – sempre nell’attesa, ormai da quarant’anni, di punire una colpa che gli ha segnato la vita. Walter Andretti è invece un giornalista precipitato dallo Sport, dove si trovava benissimo, alla Cronaca, dove si trova malissimo. Quando il capo gli scarica addosso la copertura di due recenti omicidi, Andretti suo malgrado indaga, e dopo iniziali goffaggini e passi falsi comincia a intuire che in quelle morti c’è qualcosa di strano. Un legame. Forse la stessa mano… Antonio Manzini, il creatore dell’indimenticabile vicequestore Schiavone, entra nel catalogo del Giallo Mondadori con una storia serrata e sorprendente che si interroga sull’equilibrio tra legge e giustizia, e su ciò che saremmo disposti a fare pur di guarire le nostre ferite.

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