13 Giu 2024 09:29 - In evidenza
Andrea Sangiorgi, sindaco di Conselice a 24 anni: «Giovani è il nostro tempo, il tempo di cambiare»
Fragilità sociale e ricostruzione del territorio: le priorità del nuovo primo cittadino di uno dei comuni più colpiti dall'alluvione.
di Roberta Lodisco
Ha appena 24 anni ed è carico di entusiasmo per il nuovo percorso che lo attende come neo sindaco del Comune di Conselice. Stiamo parlando di Andrea Sangiorgi, già consigliere comunale della località con la lista “Oltre! Con Paola Pula sindaco” e assessore dal 2022.
Sangiorgi proviene da una famiglia contadina di Conselice. Ha frequentato le scuole elementari e medie a Lavezzola per poi diplomarsi al liceo in Scienze umane di Lugo. Dopo aver frequentato il primo biennio di Giurisprudenza all’Università di Ferrara, attualmente è iscritto alla facoltà di Scienze politiche, sociali e internazionali dell’Università di Bologna. Ricopre anche l’incarico di consigliere nel Consiglio dell’Unione della Bassa Romagna tra le fila del Partito democratico. Da dicembre 2021 è infine segretario del circolo Pd di Lavezzola.
Eletto con il 51,7% delle preferenze con la lista “Comunità Protagonista“ Sangiorgi è pronto a intraprendere i 5 anni di mandato. Fra gli obiettivi primari risollevare il comune dai disastri dell’alluvione e affrontare le fragilità sociali.
Sangiorgi, sindaco ad appena 24 anni: un grandissimo traguardo, cosa si prova?
«Per me è una grande emozione. Inizialmente pensavo di imbarcarmi in un’impresa contro un vento. Ma quel vento poi lo abbiamo cambiato con il lavoro, con l’ascolto dei cittadini, con una grande determinazione che non ci ho messo solo io, ma tutta la squadra. Quindi, verso la fine ho iniziato a sperare davvero, ho trovato un forte appoggio da molti cittadini e grande fiducia dalle nuove generazioni, l’ho detto anche a loro: è il nostro tempo, il tempo di di cambiare, il tempo di essere protagonisti».
Qual è stato il suo percorso e cosa l’ha spinta a entrare in politica?
«Sono entrato in consiglio comunale a 19 anni. Prima non conoscevo praticamente nulla. Ma la politica mi ha sempre appassionato. Ero un ragazzo molto timido, quindi tenevo le cose per me. Poi quando mi è stata fatta la richiesta di candidarmi per entrare in consiglio comunale, ho iniziato a partecipare in modo più attivo alle iniziative politiche nel territorio. Non pensavo che mi avrebbero eletto nel 2019, vengo dalla campagna e in pochi mi conoscevano.
Ma con mia grande sorpresa sono stato eletto e ho iniziato il percorso in consiglio comunale. Verso la fine ho coperto il ruolo di assessore e poi dopo una fase d’ascolto con il partito democratico è saltato fuori il mio nome per la nuova candidatura. Ci ho riflettuto molto, ero consapevole delle sfide e dell’impegno. Ma dovevo provarci, dovevo mettere sul campo quello in cui credevo. Quindi l’ho fatto».
Quali sono adesso le sue priorità come neo sindaco?
«Sicuramente la sicurezza del territorio, che è stato messo in ginocchio dall’alluvione. Capiremo quali sono le modalità più giuste per risollevare Conselice con la convocazione di tutti gli enti competenti, per mettere in atto le proposte che abbiamo delineato in questa campagna elettorale e ascoltare le opinioni altrui, è doveroso».
«Metteremo in atto le proposte più giuste, indipendentemente da dove arrivino, per rendere più sicuro il nostro territorio. Poi, sicuramente daremo largo spazio al tema della fragilità sociale, strettamente legata alla sanità pubblica, al volontariato e all’associazionismo. La nostra priorità è la protezione del territorio a 360 gradi, la tutela sociale e l’ascolto di tutti. Il mio compito primario è unire la comunità».
Un suo commento sulle europee?
«Durante la nostra campagna elettorale, Pierluigi Bersani è venuto a Conselice. Nel suo discorso ha detto una frase che secondo me è centrale sia per quanto riguarda le elezioni europee che per quanto riguarda le elezioni amministrative: “Il vento parte dal territorio” e dovrebbe essere così sia a livello locale che nazionale. Per quanto riguarda il PD, penso che abbia raggiunto un importante risultato alle elezioni europee, costituendo una valida alternativa alla Presidente del Consiglio».
E l’astensionismo?
«Un problema grave: dobbiamo far riavvicinare le persone alla politica. La gente si avvicina alla politica quando questa dà le risposte. In questo anno non ci sono state risposte per quanto riguarda i risarcimenti dei danni su ciò che è accaduto un anno fa. Credo che questi siano i motivi dell’allontanamento delle persone dalla politica, e come conseguenza dalle urne».
Come vede oggi il rapporto dei giovani con la politica?
«Vedo i giovani distanti dalla politica ma non dalle battaglie: quando c’è da da mettersi in campo per una battaglia i giovani riempiono le piazze. Credo sia compito della politica interpretare quella volontà. E anche dare le risposte giuste. La cosa che mi ha sorpreso nei giorni delle elezioni è stata la presenza di tanti giovani ai seggi. Tanti giovani che mi hanno scritto perché abbiamo cercato di ascoltarli e di coinvolgere in questo grande percorso. Non voglio insegnare niente a nessuno, perché questo non spetta a me, però credo davvero che la politica debba interpretare il bisogno delle nuove generazioni».
Cosa vuole dire a chi l’ha votata?
«Semplicemente grazie. Grazie di aver creduto nel nostro progetto e di aver creduto in me. Credo che in molti non mi conoscessero. Ci siamo fatti conoscere. Abbiamo incontrato tante persone, tanta gente con l’umiltà di ascoltarle, perché sono consapevole di non avere tutte le risposte in tasca. Quindi semplicemente grazie del percorso che mi avete permesso di fare e della possibilità che mi hanno appena dato».
E a chi non l’ha votata?
«Lo stesso grazie, perché credo che sia legittimo avere altre idee. E spero di di essere all’altezza anche di chi non mi ha votato, perché il mio obiettivo e essere sindaco davvero di tutti. E chissà, magari riuscirò a far cambiare loro idea».