13 Ago 2022 11:09 - Interviste
Andrea Neyroz: ginnasta, atleta, performer, alla conquista dell’America con “Notre Dame de Paris”
L'atleta Andrea Neyroz svela la sua storia e i suoi progetti
di Manuela De Vivo
«Da piccolo ero un bambino molto vivace, quasi iperattivo, non mi fermavo mai. Dato che mi appendevo ovunque e provavo capriole sul divano ogni giorno, i miei genitori pensarono di portarmi a ginnastica. Così ho trovato il mio sfogo e ho iniziato il percorso per l’attività che, in seguito, mi ha dato molta disciplina».La partecipazione alla trasmissione tv “Italia’s Got Talent” l’ha resa noto al grande pubblico. Può raccontare qualcosa in più su questa esperienza?
«”Italia’s Got Talent” è stata una tappa casuale ma molto divertente. A spingermi a partecipare è stato il desiderio di diffondere maggiormente la disciplina di cui mi occupo e che insegno principalmente da ormai 7 anni: il Kalisthenics. Si tratta di un tipo di ginnastica e fitness a corpo libero che si caratterizza anche per lo studio di elementi della ginnastica artistica come ad esempio la verticale. Non ho però continuato il programma perché sono entrato nel cast del “Notre Dame de Paris” italiano e ho iniziato con i tour».Come è nata la collaborazione con la produzione di “Notre Dame de Paris”? Quale ruolo ricopre?
«In realtà, è stato un percorso lungo perché ho dovuto fare ben tre casting a Roma che fortunatamente sono andati a buon fine. All’inizio eravamo in molti, alla fine hanno scelto i 5 che sarebbero partiti in tour per circa due anni in qualità di acrobati e performer. Ho iniziato con il tour italiano, poi sono stato contattato dalla produzione francese che tiene tour in tutto il mondo».[vc_single_image image=”18416″ img_size=”full”]Come ci si sente a far parte del cast di uno dei musical più famosi al mondo?
«Fare parte di questo spettacolo è qualcosa di magico, perché si vive a stretto contatto con artisti – cantanti, ballerini, acrobati e performer – provenienti da tutto il mondo con culture e costumi completamente diversi. Ci si sente come in una grande famiglia in cui si condividono fatiche, dolori, emozioni e gioie grandissime. Questo musical richiede grande sacrificio e fatica e ogni sera bisogna dare il cuore sul palco, ma tutto viene ripagato dalla risposta entusiasta e pazzesca che arriva dal pubblico. Ogni sera si esce dal palco con una carica di adrenalina e il cuore che esplode di emozioni. Solo quando si è dentro, si comprende realmente l’immenso lavoro che c’è dietro, la grandezza del progetto e l’impatto mondiale che riesce ad avere».New York e poi Canada, quali altre tappe in giro per il mondo? Come affronta una lunga tournée?
«Dopo New York City e diverse città del Canada tra cui Ottawa, Montreal e Québec City dovrebbe partire un tour in Cina l’anno prossimo e probabilmente in Turchia e Francia. Ma sicuramente torneremo anche a New York perché lo spettacolo ha riscosso grande successo. Essere in tour è bellissimo, si vedono tanti posti del mondo e si conoscono nuove culture e persone. Allo stesso tempo però è stancante, bisogna saper gestire le energie per poi non accusare durante il lavoro che richiede davvero molto sforzo fisico. Viaggiare è stupendo ma a volte ci si trova a dover fare spettacolo dopo ore di volo con fusi orari differenti e all’inizio è necessario abituarsi. Poi si impara e ci si adatta a ogni situazione ma solo con un po’ di esperienza». Quali sono state le sue emozioni al suo primo spettacolo?
«Ricordo che ero molto teso perché mi rendevo conto della grandezza di ciò che stavo per iniziare a fare. Poi, dopo il primo ingresso in scena, è come se avessi messo il pilota automatico e l’adrenalina che sale non è paragonabile con nessun’altra esperienza mai vissuta. Al momento finale dei saluti davanti a un teatro ricolmo di gente l’emozione ha il sopravvento, ed è un istante indimenticabile».[vc_single_image image=”18414″ img_size=”full”]Parallelamente agli spettacoli, continua con l’agonismo?
«Pratico ginnastica ma non faccio più competizioni ormai da qualche anno perché mi sono dedicato al lavoro di insegnante e istruttore in palestra oltre che docente per la Federazione Italiana Fitness con sede principale a Ravenna».Progetti per il futuro?
«Dopo il tour riprenderò subito col mio lavoro nelle palestre e la collaborazione con la Federazione Italiana Fitness, specialmente nel settore Kalisthenics. Lo scorso febbraio è anche stato pubblicato il mio libro, scritto in collaborazione con gli altri docenti del settore Kalisthenics FIF: “Manuale di Kalisthenics”. Per quanto riguarda “Notre Dame” si vedrà in base a quando riprenderanno gli spettacoli e alla durata dei prossimi tour. Intanto fino a metà settembre mi godo questo fantastico tour in America del Nord».