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Ancora chiusa dopo l’alluvione la piscina di Solarolo. Si teme per il 2024

La piscina di Solarolo non c’è; c’era nell’estate del 2022, ma quest’anno i cancelli restano chiusi. Avrebbe dovuto aprire sabato 27 maggio, ma dieci giorni prima è passata inesorabile l’alluvione che ha martoriato gran parte della regione. La vasca da 25 metri, quella per i bambini e la “spiaggiata” non vedranno il settimo anno di attività. 

«Non è una nostra scelta quella di privare i solarolesi della piscina – afferma Antonio Marcelli presidente del Centro Sub Nuoto Club 2000 -. La nostra associazione sportiva dilettantistica è da sei anni il gestore dell’impianto sportivo in concessione dal Comune di Solarolo che ne è il proprietario; l’alluvione della metà dello scorso maggio è da considerarsi come un vero e proprio ‘evento di forza maggiore, che in ogni caso esclude che possa considerarsi una manutenzione’ a carico del gestore, sia ordinaria che straordinaria».

Più di 1 metro e mezzo di fango

Le acque limacciose del torrente Senio hanno ricoperto una vasta zona del territorio comunale e l’area della piscina di Via Kennedy non si è salvata rimanendo sotto per oltre un metro e mezzo, prendendosela anche comoda nel ritirarsi. 

«Appena possibile ci siamo recati a vedere quanti danni aveva fatto l’alluvione e abbiamo constatato lo sfascio – prosegue Marcelli -. Dopo aver tolto l’acqua, sotto uno strato di una trentina di centimetri di fango abbiamo visto emergere gli arredi distrutti e gli impianti tecnologici fuori uso».

I costi per il ripristino

Già all’inizio di giugno il Centro Sub Nuoto aveva quantificato sommariamente l’entità dei danni comunicandolo al Comune: la stima per l’impianto sportivo costituito da tre vasche e da due sale macchine era di circa 120mila euro più Iva al 22 per cento, mentre quella relativa alla parte del bar-ristorante “Cinquepuntozero” si attestava sui 230mila euro con Iva al 22 per cento da aggiungere. 

Nella distruzione sono da includere, per esempio, i teli in PVC di rivestimento delle 3 vasche, le 2 sale macchine (pompe e filtri) con centraline elettriche e quadri elettronici di comando, gli spogliatoi, i pannelli solari per l’acqua calda, tutti gli impianti elettrici e le luci d’emergenza, il ripristino di tutta la rete fognaria; inoltre occorre rimuovere lo strato di fango, ormai essiccato, dai 1.800 metri quadrati del prato che andrebbe liberato al più presto allo scopo di consentirne la semina all’inizio dell’autunno. 

«Solo col prato rigenerato in primavera si può salvare la stagione estiva 2024 – dice il presidente della società sportiva con base a Faenza -. All’inizio di giugno mi sono incontrato assieme a Roberto Carboni (consigliere del Centro Sub Nuoto e allora presidente della Nuova Co.G.I.Sport., società di gestione di diverse piscine della zona che a Solarolo affianca tecnicamente l’associazione sportiva: n.d.r.) col sindaco Stefano Briccolani e con il vicesindaco e assessore allo sport Nicola Dalmonte per fare il punto della situazione: a loro abbiamo chiarito che il Centro Sub Nuoto Club 2000, quale affittuario, non è in grado di affrontare i costi e nemmeno di anticipare somme di qualsiasi entità per ripristinare l’impianto sportivo. Siamo stati ascoltati, ma è apparso chiaro che il Comune si trova nella nostra stessa situazione finanziaria, dovendo dirottare le scarse risorse su priorità come asili, scuole e residenze per anziani». 

Da gestore della piscina di Solarolo dal 20 giugno 2017 l’associazione sportiva faentina, dopo avere investito 210mila euro, ha dovuto fare pesantemente i conti con le chiusure e la conseguente crisi dovuta alla pandemia di Covid-19 e l’impennata dei costi dell’energia. 

Nessuna ripresa dopo il covid

«L’estate del 2023 avrebbe dovuto essere quella della ripresa – sottolinea Antonio Marcelli -, ma rischia di essere quella del tracollo, se non riusciamo a fare partire in tempo i lavori di ripristino, per i quali occorre denaro; abbiamo bussato a varie porte, compresa ‘Sport e Salute’ la società del C.O.N.I. che si occupa di impianti sportivi e che si è interessata alla nostra situazione. E’ chiaro, però, che anche l’Ente locale, in quanto proprietario, la Regione e lo Stato, ora devono fare la loro parte. Purtroppo ad agosto ormai inoltrato il tempo stringe; sarebbe necessario già ora programmare i lavori e farli partire entro un paio di mesi. Al Centro Sub Nuoto Club 2000 pensiamo che, se da un lato ci piace avviare i giovani a sport sani come gli acquatici, dall’altro i nostri corsi rivolti a persone di ogni età contribuiscono a mantenerle in salute». 

Sarebbe interessante comprendere quale valore ha per l’Ente Locale un impianto (piscina e pizzeria/ristorante) che, particolarmente in estate, rappresenta un importante punto di riferimento per i solarolesi e non solo loro.

Nell’area di Via Kennedy attualmente è aperto il chiosco grazie al rapido intervento del gestore che ha anticipato alcune somme per il ripristino delle attività in condizioni di dignitosa emergenza ma in sicurezza, mentre in giugno e luglio la società sportiva aveva dirottato nelle piscine di Castel Bolognese e di Faenza i corsi di nuoto per i bambini. 

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