Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) ha presentato al sindaco di Ravenna, in quanto anche presidente della Provincia, l’interrogazione “Un tratto pericoloso di via Cella a Madonna dell’Albero”.
«Di competenza dell’amministrazione provinciale, – spiega Ancisi – essendo situato un chilometro circa fuori del centro abitato, esattamente tra i numeri civici 123 e 149, sono più di quattro anni che residenti in loco rivolgono, quasi ininterrottamente, esposti e segnalazioni alla Provincia e al Comune di Ravenna e ai rispettivi organi di Polizia sul rischio di incidenti connesso all’organizzazione e all’andamento del suo traffico veicolare, senza tuttavia ottenerne rimedi. Nel 2023 fu ad esempio segnalato, inutilmente, un incidente stradale avvenuto di fronte al civico 149 il 21 luglio».
«Il problema principale – sottolinea Ancisi – è che i mezzi in transito procedono spesso a velocità troppo elevata, anche effettuando sorpassi azzardati. “Fin dalle prime ore del mattino – si legge in un esposto – sembra di essere su un circuito automobilistico, dove anche i camion, i bus e i trattori vanno ben oltre i 70 km orari consentiti”, incuranti perfino di un attraversamento pedonale indispensabile per raggiungere la fermata dei bus pubblici e del trasporto scolastico».
«Di qui la condizione difficile in cui versano, in particolare, tre famiglie residenti in altrettanti edifici posti nel viottolo privato che fa capo, in angolo, col civico 149, composte da sette persone, di cui tre della terza età. Per loro, immettersi con l’auto su via Cella è “tutte le volte una roulette russa”. Si aggiungono infatti al traffico frenetico le auto parcheggiate stabilmente sulla banchina laterale, in violazione dell’art. 157, comma 3, del codice della strada, che, ostacolando la visuale, impediscono ai mezzi in uscita dal viottolo di scorgere per tempo l’arrivo a tutto gas dei veicoli provenienti da Madonna dell’Albero», continua.
«Uno specchio parabolico posto da un privato sul fronte opposto della strada, oltre ad essere di scarse dimensioni e situato a distanza eccessiva, risulta utile solo di sera, quando i veicoli in transito su via Cella hanno i fari accesi e non c’è nebbia né umidità che lo offuschino. Il parcheggio abusivo di auto sulla banchina obbliga peraltro i pedoni diretti alla fermata bus o ai cassonetti della raccolta differenziata a camminare sulla carreggiata a rischio di collisione col traffico motoristico», prosegue Ancisi.
«Riguardo al primo punto, in realtà strategico, – spiega Ancisi – l’interrogazione propone di perseguire il rallentamento della velocità veicolare sfrenata evidenziando l’attraversamento pedonale tramite il ricorso ai “sistemi costituiti da bande trasversali ad effetto ottico, acustico o vibratorio, ottenibili con opportuni mezzi di segnalamento orizzontale o trattamento della superficie della pavimentazione”, di cui all’art. 179 del regolamento di attuazione del Codice della Strada».
«Riguardo al secondo punto si chiede (dopo quattro anni di tolleranza, su cui l’interrogazione si astiene dall’esporre una serie di fatti disdicevoli) di installare alcuni dei dissuasori “utilizzati per costituire un impedimento materiale alla sosta abusiva”, quali “pali, paletti” o altro, previsti dall’art. 180 del regolamento di attuazione del Codice della Strada. Altra proposta è che la Provincia si faccia carico di installare su via Cella, di fronte al civico 149, in una posizione e con dimensioni adeguate, un nuovo specchio parabolico, per offrire visibilità ai mezzi in uscita dal suddetto viottolo. In ogni caso, ove pervengano agli organi di Polizia della Provincia o del Comune segnalazioni non anonime di parcheggio abusivo sulla banchina di via Cella nel tratto indicato, specie se a ridosso totale del viottolo, la richiesta è che, almeno saltuariamente, vi si provveda con sopralluoghi sul posto di una pattuglia».
«L’interrogazione chiede infine al sindaco/presidente della Provincia di Ravenna se e come intende attivarsi nei confronti dei servizi gestionali competenti affinché prendano in considerazione e attivino le proposte indicate, oppure altri interventi rivolti alle stesse finalità di messa in sicurezza del tratto di via Cella in oggetto», conclude.
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