Ancisi (LpR): «Il nuovo ripetitore a Madonna dell’Albero non si farà»

La proposta era arrivata a novembre da Vodafone e Telecom: prevede un palo poligonale di 30 metri con un pennone di 4

Lista per Ravenna torna sulla questione dei ripetitori per la telefonia mobile, in estate aveva fatto discutere dopo l’installazione nel parco Montessori. Questa volta si tratterebbe, però, di un ripetitore a Madonna dell’Albero, in un’area verde a lato del Ronco, ma la Suap del Comune ha deciso di non farlo.

Vodafone e Telecom chiedono un ripetitore a Madonna dell’Albero

«Lista per Ravenna ha controllato le proposte di Stazioni Radio Base (SRB) per la telefonia mobile in zone abitate del Comune di Ravenna – spiega Alvaro Ancisi -. Ha attirato l’attenzione la richiesta di Telecom Italia e Vodafone, presentata il 3 ottobre scorso e pubblicizzata su un quotidiano locale il 9 novembre, volta ad installare una nuova SRB all’interno di un’area verde di proprietà privata situata in via Argine Destro del Ronco ad ovest della località di Madonna dell’Albero e ad est del fiume stesso e della via Ravegnana».

«Il progetto – continua Ancisi – prevede di innalzare un palo poligonale alto 30 metri più un pennone di quattro, su cui il gestore TIM installerebbe tre antenne, due parabole e un punto di allacciamento a fusto per moduli radio con sei moduli in corrispondenza delle antenne su carpenteria di progetto e il gestore Vodafone sei antenne, due parabole e un punto di allacciamento a fusto per moduli radio con sei moduli in corrispondenza delle antenne su carpenteria di progetto».

«In data 18 gennaio, il dirigente dello Sportello Unico per le Attività Produttive (Suap) del Comune di Ravenna – prosegue – ha però adottato, a conclusione dell’attività istruttoria, la determinazione di conclusione negativa della Conferenza dei servizi decisoria». La Srb, dunque, non si farà.

«Determinante al riguardo – commenta Ancisi – è stato il parere tecnico contrario dell’Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente dell’Emilia-Romagna (Arpae), che ha constatato come l’intensità del campo elettrico prodotto da tali impianti  nel raggio di 500 metri, su aree che ne distano oltre 200, supererebbe il limite di 6 volt per metro quadrato, imposto dalla legge n. 36 del 2001, nei confronti di due edifici residenziali a permanenza non inferiore alle quattro ore giornaliere, con riferimento alla quota di un metro e mezzo oltre l’ultimo piano di calpestio».

«Peraltro, la Commissione Qualità Ambientale e del Paesaggio (CQAP) del Comune di Ravenna, riunita il 16 gennaio, avendo esaminato la risposta di TIM e Vodafone alla richiesta loro rivolta nella seduta del 28 novembre,  ha sospeso il proprio giudizio – conclude -. Non riteneva esaustive le motivazioni esposte, chiedendo nuovamente “che venga valutata la possibilità di accorpare tutti gli apparati previsti su un unico palo, anche di nuova realizzazione, e pertanto adeguatamente dimensionato ed idoneo a sostenere i carichi e gli ingombri necessari”».

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