Ancisi (LpR): «Ciclopedonale in via Chiavica Romea? Una follia»

Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, segnala le criticità connesse a via Chiavica Romea, trasformata in ciclopedonale.

L’itinerario ciclopedonale

«Con deliberazione del 15 giugno scorso, la Giunta De Pascale, senza darne comunicazione pubblica, ha incredibilmente trasformato la metà nord di via Chiavica Romea tra la rotonda dei Mosaicisti (di fianco alla chiesa di San Giuseppe Operaio) e la via Romea Nord, da semplice strada urbana locale di tipo F, cioè priva di banchine pavimentate e marciapiedi, come pure di aree di sosta con apposita corsia di manovra, in strada urbana locale di tipo F bis, cioè “itinerario ciclopedonale”».

«Con un magico pezzo di carta e qualche cartello illusionistico in più, tra cui il limite dei 30 km/h, essa è entrata a pieno titolo nella ciclovia europea Adriatica di 800 chilometri fra Trieste e il fondo del tacco d’Italia col progetto in corso della ciclovia Porto Corsini/Ravenna/Lido di Classe da 11,3 milioni, di cui 6,8 finanziati dall’Unione Europea col PNRR».

«Il codice della strada richiede però che ogni strada F bis sia “destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell’utenza ((vulnerabile)) della strada”. Dal fatto che ai ciclisti è consentito viaggiarvi affiancati anche in più di due deriva che altrettanto possono fare i pedoni, a cui è riconosciuto pari diritto di precedenza (vedi foto del cartello). La direttiva del Ministero delle Infrastrutture sulle “zone 30 km/h”, detta inoltre il principio chiaro e indiscutibile che le rende ammissibili in funzione non solo della sicurezza, ma anche della scorrevolezza del traffico».

Le criticità della via Chiavica Romea

«Sostenere che ciò possa succedere in questa mezza via Chiavica Romea è un delirio, solamente considerando che:

  1. è larga appena sette metri e dotata di corsia ciclopedonale nei primi 200 metri tra la rotonda dei Mosaicisti e via Lago di Ledro, ma totalmente assente negli altri 600;
  2. possono accedervi liberamente tutti gli automezzi, compresi i camion autorizzati, assolutamente incapaci, se non forzati, di viaggiare ai 30 km/h;
  3. in generale è poco illuminata, ma tutta al buio nel tratto di 200 metri perpendicolare alla Romea Nord;
  4. viene spesso usata come viabilità alternativa al collegamento tra la Romea Nord e viale Mattei;
  5. sacrifica al massimo l’utenza pedonale, la più “vulnerabile” a cui il Codice della Strada si riferisca, tanto che non esistono attraversamenti pedonali, salvo uno presso la rotonda dei Mosaicisti e un altro presso via Lago di Ledro, nessuno dunque nei 600 metri privi di corsia ciclopedonale;
  6. i pedoni locali e le flotte dei ciclisti europei dovranno destreggiarsi rischiosamente in un traffico notevole di autoveicoli, anche pesanti, molti dei quali bisognosi di effettuare, in entrata e in uscita, senza che ce ne sia lo spazio, manovre di parcheggio, essendoci già un ampio posteggio retrostante la chiesa, una fila di edifici residenziali e due depositi di autoarticolati sul lato ovest, e il grande posteggio, mai ultimato ed ora sterrato, a fianco dell’hotel Mattei sul lato est;
  7. il sub-comparto Romea Nord del Piano Urbanistico Attuativo S2, di imminente realizzazione, introdurrà poi, sul lato est, un altro lotto residenziale da 2.200 metri quadrati e una grande struttura socio-assistenziale per anziani con oltre 100 posti auto;   
  8. una serie di orti privati è inoltre presente nel tratto terminale di via Chiavica Romea a nord delle costruende residenze».

«Ciò premesso, per evitare, pur non condividendo la scelta, un caos viario pericoloso a danno soprattutto dell’utenza più vulnerabile, il Consiglio Comunale invita il Sindaco e la Giunta ad operare con urgenza perché l’intero tratto della ciclopedonale europea Adriatica attivata sulla strada urbana locale di via Chiavica Romea, tra la rotonda dei Mosaicisti e la statale Romea Nord, sia  dotato di una corsia ciclopedonale distinta dalla carreggiata, di una illuminazione adeguata e di attraversamenti pedonali protetti».

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