Ancisi (LpR): «Ciclopedonale di via Quaroni? Malridotta e in stato di abbandono»

«Interrogo il Sindaco. A chi compete la manutenzione della ciclopedonale? Come intende attivarsi perché si provveda a ripristinare le condizioni di pulizia, ordine e sicurezza?»

Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, segnala alcune problematiche dei collegamenti ciclopedonali a Ravenna. «Per i molti ciclisti e qualche pedone che, abitando negli affollati quartieri residenziali a lato di viale Randi vorrebbero recarsi all’ESP o a Borgo Montone coi loro mezzi, evitando il saliscendi pericoloso di viale Randi privo di pista ciclopedonale, l’unica risorsa è via Quaroni, costruita apposta, a carico dell’ipermercato, pista ciclopedonale compresa, per congiungere viale Alberti con l’enorme parcheggio ESP. Peccato che la corsia di via Quaroni sia però malridotta e in stato di abbandono».

Il futuro della mobilità della zona Borgo Montone – Esp – San Marco

«Si è letto, inoltre, che il 25 giugno scorso il Consiglio comunale ha approvato il progetto definitivo di un ulteriore tratto ciclopedonale di 200 metri che allaccerà il parcheggio stesso dell’ESP con via Fiume Abbandonato, nei pressi della scuola elementare di Borgo Montone».

«Si connetterà così in bici questa località e quella di San Marco, insieme al traffico proveniente dal forese, con la parte sud-est della città, senza che i ciclisti debbano sbattersi in mezzo alle auto. Questo tratto non sarà costruito a breve, benché lo richieda una convenzione del 2014 tra il Comune e l’ESP, perché, prima di fare i lavori, si dovranno espropriare dei terreni privati e approvare il progetto esecutivo. Il futuro, in questa zona, della ciclopedonalità è comunque interessante, se non fosse per le pessime condizioni».

I problemi della ciclopedonale

«Partendo da viale Alberti, alcune caditoie di scolo del primo tratto sono praticamente ostruite da erbacce che ne compromettono la funzione. È stato segnalato più volte a Comuni-Chiamo, che però risponde sempre che non è di competenza del Comune e di telefonare ad Hera col numero verde 800.713.900. Questa nega, tuttavia, che la ciclopedonale sia di sua competenza, bensì di chi “ha fatto l’opera di urbanizzazione”. Il cittadino che non sa più a che santo votarsi si chiede piuttosto perché Comune, Hera, impresa urbanizzatrice, Sistema 3.2, ecc. non si parlino tra loro essendo sulla stessa barca. Fattostà che, dopo un anno di tiramolla, le caditoie sono sempre intasate».

«Proseguendo, nei pressi della rotonda Ungheria, sulla destra dell’attraversamento pedonale, sono  sono sorti alti cespugli di rovi che, se non sei in guardia, ti forano inesorabilmente le gomme della bici. Tra la rotonda Ungheria e la rotonda Repubblica Ceca, la pista ciclabile è poi parzialmente ostruita da arbusti e canne penzolanti  sull’argine dei campi agricoli. Il 3 luglio scorso è stata fatta segnalazione a Comuni-Chiamo, attraverso cui, dietro proprio pagamento, “i Comuni aderenti offrono servizi utili e semplici alla cittadinanza, riducendo burocrazia e tempi di gestione” (scritto su internet). Ciò non toglie che gli arbusti e le canne siano ancora là. Infine, la pavimentazione presenta solchi anche vistosi, in cui le ruote delle biciclette possono persino incastrarsi».

«Interrogo pertanto il sindaco circa la corsia ciclopedonale di via Quaroni. A chi compete la sua manutenzione? Nei diversi aspetti, a quale servizio del Comune, o a quali, tocca il compito di vigilare sul suo corretto esercizio? Come l’Amministrazione intende attivarsi perché si provveda a ripristinarvi le condizioni di pulizia, ordine e sicurezza?», conclude Ancisi.

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