Al Parco Teodorico sono presenti una cinquantina di germani, alcune anatre domestiche abbandonate nel corso del tempo, due oche e diverse gallinelle d’acqua. Da novembre si è inasprito il divieto di somministrare cibo agli animali, che però ormai erano abituati a riceverlo e non riescono a procacciarselo. Per questo OIPA, Organizzazione Internazionale Protezione Animale, ha proposto al Comune di Ravenna di autorizzare i suoi volontari a nutrire i volatili e le anatre al Parco Teodorico.
«Questi animali – sostiene OIPA – sono abituati ad essere nutriti, prima da personale del parco stesso e successivamente dalla popolazione in visita. Fino a non molto tempo fa anche il bar del parco vendeva sacchettini di mais per nutrire gli animali. Da novembre di quest’anno, però, si è inasprito il divieto di fornire cibo, ma oramai i volatili del parco sono talmente abituati a riceverlo dagli umani da non essere in grado di procurarselo da soli, senza contare che alcune specie, come ad esempio le oche, essendo, a differenza delle altre, domestiche, devono essere nutrite».
Per gestire al meglio il decoro e la salute degli animali, in molti parchi di altre città romagnola si è optato per l’assegnazione del compito ad associazioni animalistiche. Ad esempio gli animali dei parchi di Forlì sono gestiti dalla Lipu, il Bucci di Faenza da volontari, e così via.
«Vorremmo proporre al Comune – ha proposto OIPA agli uffici Gestione del verde pubblico e Benessere degli animali OIPA il 23 gennaio 2024 – un patto di collaborazione con la nostra associazione, affinché i suoi volontari possano essere autorizzati a somministrare il cibo alle anatre e agli altri volatili presenti nel parco, in vaschette non raggiungibili dai piccioni. I volontari sarebbero riconoscibili tramite badge e pettorina dell’associazione. Verrebbe fornito un elenco coi nomi delle persone disponibili ad effettuare il servizio. OIPA si impegnerebbe anche a tenere pulite le zone dove si deciderà di mettere a disposizione il cibo. I volontari provvederebbero anche all’acquisto dei mangimi più appropriati. Al Comune si propone che si occupi del pagamento delle granaglie (si stima che non siano più di cinquanta euro al mese) e che fornisca un luogo asciutto e chiuso dove stipare i mangimi».
«Va detto – commenta Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna – che nel giro di un mese sono state rinvenute e segnalate da volontari dell’OIPA tre carcasse di anatre di cui non è stata accertata la causa di morte. Una è stata asportata, le altre sono state lasciate a decomporsi in acqua. Le oche e le anatre bianche, che non volano, alcune zoppe, vecchie e una addirittura cieca, non hanno la possibilità di trovare in natura il necessario nutrimento. Quelle fertili trovano maggiori difficoltà, in questo periodo, nel quale, essendone iniziata la deposizione delle uova, avrebbero bisogno di maggiori nutrienti per i nuovi nati. Chiedo pertanto al sindaco se ritiene di adoperarsi affinché il patto di collaborazione di cui sopra riceva tempestiva risposta affermativa».
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