Lisistrata imperversa da quasi 2500 anni sulla stupidità, l’arroganza, la vanità, la superficialità degli uomini. Lisistrata ci guarda dal lontano 411 a.c., anno del suo debutto nel teatro di Dioniso ai piedi dell’Acropoli di Atene e scuote la testa sconsolata di fronte alle tragedie, alle miserie, ai disastri provocati da quella stupidità, arroganza, vanità, superficialità, che sono tutti sostantivi femminili, come la guerra che da questi viene immancabilmente generata, ma che sono immancabilmente attributi maschili.
Lo fa attraverso un meccanismo teatrale modernissimo, una specie di farsa dove molto si ride, ma che in maniera paradossale e insieme umanissima ci fa scoprire senza falso pudore, tra sghignazzi e continui doppi sensi saporosissimi i meccanismi perversi dell’irragionevolezza umana. Lo fa additando senza ipocrisia, con un linguaggio diretto e divertentissimo, i vizi, le perversione, il malcostume, la corruzione, le debolezze che ci portano da millenni a ritenere la violenza l’unico mezzo per risolvere i conflitti, per appianare le liti. Lo fa mettendo bene in chiaro che questo meccanismo opera sempre e a qualsiasi livello: che sia quello politico e territoriale, sia su ogni altro ambito della vita degli esseri umani, con l’unica conseguenza della sottomissione del più debole. Debole ovviamente solo in termini di forza fisica di risorse materiali da mettere in campo, e non certo di intelligenza, di cultura, di sensibilità.
Arca Azzurra e Ugo Chiti, mettono in scena Lisistrata. Lo fanno rinnovando la loro più che trentennale collaborazione, simbiosi, sintonia, arricchendo il loro comune percorso attraverso gli ultimi decenni della scena teatrale italiana, con la forza, la misura, la dedizione, l’impegno che ha contraddistinto ogni loro spettacolo. Lo fanno grazie alla riscrittura del testo classico da parte di Ugo Chiti, alla sua capacità di interpretare la classicità con occhio contemporaneo e insieme rispettoso dell’originale, con la sua lingua sapida, ricchissima che sembra fatta apposta per rendere l’originale nella sua interezza, reinterpretando quelle parti rese di difficile comprensione dal tanto tempo trascorso.
Il progetto, è reso possibile grazie al contributo del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna e alla collaborazione con il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna – Campus di Forlì e le sezioni UICI di Rimini e Forlì-Cesena. Gli spettacoli audiodescritti per la Stagione 2022/23 saranno:
domenica 18/12/2022, ore 16 – LISISTRATA
lunedì 13/02/2023 ore 20.30 – DON CHISCIOTTE
Sabato 17 dicembre alle 18 presso il Teatro Rossini, per la rassegna Gli Incontri del Rossini, organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici del Teatro Rossini, la compagnia incontrerà il pubblico lughese.
Le recite dello spettacolo saranno venerdì 16 dicembre, sabato 17 dicembre ore 20.30, domenica 18 dicembre doppia recita ore 16.00 e ore 20.30.[vc_single_image image=”32075″ img_size=”full”]
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Le opere saranno esposte nelle vetrine degli esercenti aderenti da venerdì 22 novembre a lunedì 2 dicembre.
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