Alluvione. Michele de Pascale commenta la proposta dei 378,8 milioni di euro dall’UE

Il candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, commenta la notizia della proposta della Commissione europea di erogare 378,8 milioni di euro a favore della ricostruzione in Romagna post alluvione.

Alluvione: le parole di De Pascale

«Questi 378,8 milioni di euro da parte della Commissione europea rispondono ad un impegno e ad una promessa che il Commissario Paolo Gentiloni fece circa un anno fa a Faenza incontrando tutti gli amministratori del territorio e le parti sociali, per sostenere l’Italia e le risorse stanziate dall’Italia per la ricostruzione post alluvione. La notizia è sicuramente buona, ma di contro è chiaro che tutti gli annunci sugli stanziamenti non vengono percepiti fino in fondo in maniera positiva dai cittadini che continuano a ricevere gli indennizzi troppo lentamente».

«A fronte di queste ulteriori risorse non so come il Governo potrà continuare ad affermare che non ci sono soldi sufficienti per aumentare il tetto dei beni mobili, e dunque questa buona notizia dovrebbe rappresentare un ulteriore incentivo per innalzare il massimale destinato al rimborso dei beni mobili danneggiati dall’alluvione ad oggi assolutamente insufficiente».  

«Inoltre, viene avanti in maniera evidente un altro tema importante relativo all’alluvione, già sottolineato da me nei giorni scorsi in diverse occasioni, cioè quello della prossima scadenza alla fine dell’anno della nomina del commissario per la Ricostruzione Figliuolo. È essenziale che il Governo chiarisca fin da ora se intende prorogare la nomina di Figliuolo o se invece l’impegno s’intende terminato alla fine di quest’anno; in questo secondo caso chiedo con trasparenza che già da oggi, prima delle elezioni regionali, il Governo stabilisca con un impegno formale che chiunque vinca le elezioni sarà nominato commissario per la Ricostruzione».

«Questa richiesta la faccio non da candidato alla presidenza della Regione, ma da emiliano-romagnolo, perché non può accadere che si debba ripartire da zero con una figura che non conosce le dinamiche di ciò che è avvenuto e soprattutto è fondamentale che la persona che dovrà gestire tutta la fase dei piani speciali e della ricostruzione abbia davanti a sé la certezza di un periodo lungo che gli consenta di portare a termine gli interventi».

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