Alluvione, Meloni: «Stanziati 4,5 miliardi». De Pascale: «No su tutti i fronti»

La premier risponde alla lettera di Bonaccini e dei sindaci, rispedendo al mittente le critiche. De Pascale chiede un incontro al più presto possibile. "Ha detto alle nostre tre proposte".

La premier Giorgia Meloni oggi ha risposto, con una missiva di cinque pagine, al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e ai vari sindaci, ripercorrendo le azioni del governo a sostegno del territorio e delle popolazioni colpite dall’alluvione e rispondendo quindi al mittente le critiche. «Abbiamo già stanziato 4,5 miliardi per la ricostruzione – afferma –. Il Governo, nella sua azione, ha agito seguendo una strategia precisa, anche dando attuazione alle indicazioni e alle proposte avanzate da cittadini, Enti Locali, associazioni di rappresentanza, parti sociali».

La lettera di risposta di Meloni a Bonaccini e sindaci

Meloni entra ancor più nei dettagli: «Un impegno finanziario pari a circa 4,5 miliardi di euro che non ha in alcun modo esaurito l’azione che il governo sta portando avanti in favore della ricostruzione delle zone alluvionate come dimostrano i nuovi provvedimenti adottati nell’ultimo Decreto uscito dal Consiglio dei Ministri del 7 agosto, tra cui i circa 150 milioni destinati alle imprese e alle aziende colpite dall’alluvione. Misure che si affiancano a quelle assunte anche dai vari Ministeri, di concerto con il Commissario Figliuolo come quella, che certamente non Le sarà sfuggita, avanzata dal ministro Fitto il quale nella proposta di revisione del PNRR formulata nei giorni scorsi alla Commissione Europea ha inserito anche la richiesta di destinare risorse per oltre un miliardo di euro per la ricostruzione e la tutela dei territori colpiti dall’alluvione. O come gli ulteriori 100 milioni ottenuti dal Ministro Lollobrigida grazie al cofinanziamento del fondo europeo per le emergenze dedicate alle imprese agricole colpite dagli eventi di maggio».

La replica di de Pascale che lamenta tre risposte negative ad altrettante richieste

Non la pensa così il sindaco di Ravenna Michele de Pascale. «La lettera purtroppo è totalmente negativa – spiega –, prosegue nella narrazione surreale dei 4,5 miliardi già spesi dal governo per cittadini, imprese e opere pubbliche; rinvia ad ottobre le nostre due proposte per avere subito risorse reali per gli indennizzi a famiglie e imprese ed elude completamente la nostra richiesta di incontrarla subito personalmente per decidere insieme come procedere.

Per il primo cittadino, sono state date tre risposte negative alle richieste avanzate. La prima: mettere a disposizione del commissario larga parte di 1,2 miliardi di euro (600 milioni di cassa integrazione, 300 milioni di ammortizzatori per autonomi, 300 milioni solo per imprese che esportano), “mal destinati dal primo decreto e oggi praticamente inutilizzati”, per iniziare a indennizzare famiglie e imprese. «La risposta che ci è stata data – scrive de Pascale – è che fino al 30 settembre non si avrà la cifra esatta utilizzata in questi tre fondi e quindi solo allora sarà possibile reimpiegare eventuali residui disponibili. A oggi siamo a 30/40 milioni spesi su 1,2 miliardi.

La seconda: come per il terremoto dell’Emilia, prevedere un credito di imposta, finanziato con mutuo contratto dallo stato, che permetta a famiglie e imprese di detrarsi dalle tasse tutte le spese sostenute per il ripristino dei danni. Come riportato da de Pascale, “la misura è in fase di studio da parte del Governo sin dal primo decreto ma ancora le strutture tecniche non hanno elaborato una proposta. Insomma, 3 mesi per studiare un meccanismo già utilizzato!”.

La terza: proposta di incontro per decidere insieme come migliorare i due decreti fatti dal Governo prevedendo risorse credibili per famiglie e imprese. «Non abbiamo ricevuto risposta – conclude –. La mia sensazione, se la Presidente Meloni pensa veramente ciò che ha scritto in questa lettera, è che purtroppo non abbia un quadro esatto della situazione in Romagna e in tutta la regione e che, forse, le dichiarazioni surreali di qualche suo collaboratore le abbiano fornito una visione totalmente distorta sull’efficacia delle misure previste dal suo governo. Io rinnovo la richiesta di incontrarla direttamente nei prossimi giorni, a Roma o dove ritiene, ma, forse, sarebbe meglio che tornasse lei in Romagna, nei luoghi più colpiti, e che, se non si fida dei Sindaci (anche di quelli di centrodestra a quanto pare), dei sindacati e di tutte le associazioni di impresa, ascoltasse direttamente le persone colpite, visitasse le case distrutte dall’alluvione e provasse a ripetere lì le 5 pagine sui 4,5 miliardi già spesi per l’alluvione».

Dalla stessa categoria