Secondo il presidente della provincia di Ravenna, Michele De Pascale, «nelle nuove risorse PNRR non c’è nulla per famiglie e imprese». Ecco le sue richieste alla premier Giorgia Meloni e a Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione europea. Le affermazioni del sindaco e presidente della Provincia di Ravenna rispondono all’annuncio dello stanziamento di fondi del Pnrr per la Romagna a seguito dell’alluvione.
«Oggi le presidenti Meloni e Von der Leyen a Forlì – esordisce De Pascale – annunceranno lo stanziamento di 1,2 miliardi di risorse dal Pnrr, destinate alla Romagna a seguito dell’alluvione di maggio. Diamo ad entrambe il bentornato dopo otto mesi dall’alluvione. Certo spiace che vengano solo per una conferenza stampa a porte chiuse e non per un confronto sui tanti temi ancora aperti. Nessun Comune romagnolo ha, ad oggi, notizie ufficiali né è stato coinvolto».
«Al primo annuncio di queste ulteriori risorse avevo sperato davvero che potessero essere destinate agli indennizzi per famiglie e imprese. Ricordo a tutti che da otto mesi attendono senza aver visto un euro e che, nonostante le promesse del Governo, non sono ancora nemmeno indennizzabili i beni mobili (arredi e veicoli)».
«Questa mattina a Bologna è stato confermato – continua de Pascale – direttamente dalla Presidente Meloni che si tratta di risorse che anche in questo caso potranno essere utilizzate solo per opere pubbliche. Oltretutto, vista la scadenza al 2026 per l’utilizzo delle risorse Pnrr, sarà necessario destinarle in larghissima parte alle opere già annunciate e che al momento sono state finanziate dal commissario con risorse nazionali. Rischia perciò di essere sostanzialmente una partita di giro, peraltro con una fonte di finanziamento a scadenza ravvicinata e molto più complessa da gestire».
«Dallo scorso giugno – continua – non ho purtroppo avuto modo di farlo in altra sede e mi sento di fare tre doverose richieste alle presidenti Meloni e Von der Leyen: spostare subito più risorse possibile dagli investimenti pubblici agli indennizzi per i privati e le imprese, che rappresentano al momento la vera urgenza; garantire che non ci saranno ulteriori aggravi burocratici collegati all’applicazione delle norme che regolamentano il Pnrr sulle opere urgenti già programmate».
«Infine, chiedo di garantire che, a differenza di quanto avvenuto per gli ammortizzatori sociali, in larghissima parte ritornati allo Stato, le risorse nazionali già allocate ed eventualmente sostituite da quelle Pnrr saranno reindirizzate su altre opere per la sicurezza del nostro territorio. La Romagna ha bisogno di concretezza e risposte immediate, non di conferenze stampa a porte chiuse» conclude de Pascale.
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