Sono arrivate a Ravenna nella serata di mercoledì 4 ottobre le circa 100 opere di Alberto Burri che formeranno la mostra “BurriRavennaOro” al MAR (Museo d’arte della città di Ravenna) dal 14 ottobre. Questa mattina, 5 ottobre, invece, è iniziato l’allestimento da parte degli operai e della direzione artistica. L’allestimento di “Burriravennaoro” ha reso necessario chiudere il MAR al pubblico nella giornata.
La mostra di Burri, uno dei più importanti artisti italiani del novecento, è a cura di Bruno Corà e aprirà la Biennale del Mosaico Contemporaneo. La mostra ripercorre la storia dell’intenso rapporto che Burri, dalla fine degli anni Ottanta, ha intrattenuto con Ravenna. Concependo diversi cicli di opere ispirate alla storia e alla cultura artistica della città, Burri, in una delle sue ultime serie, incarna e trasfigura nel contrasto di nero e oro, buio e luce, il dialogo con il mosaico storico ravennate, in equilibrio tra spiritualità e materialità, nell’attualità di una città in cui le vestigia del passato si sono progressivamente intrecciate agli sviluppi produttivi e industriali del presente.
«Oggi è un momento molto emozionante- ha detto l’assessore Fabio Sbaraglia con delega alla cultura -come è ogni volta che si inizia ad allestire una mostra così importante. Questa è una mostra che Ravenna aspettava da molto tempo, a cui stiamo lavorando da tanti mesi. L’appuntamento per tutti quanti è il 13 ottobre, con l’inaugurazione. Quello sarà uno degli eventi trainanti della Biennale di Mosaico».
Le opere in mostra, che occuperanno i primi due piani del museo, sono proprio caratterizzate da una prevalenza di colori scuri e oro. Burri, infatti, introduce nelle sue opere materiali ritenuti extra-pittorici come il catrame, la pietra pomice, le colle ed altri.
L’introduzione di questi materiali nella sua pittura dischiude all’artista una straordinaria libertà operativa, spingendolo a concepire una differente dimensione del colore, recuperato nelle valenze cromatiche già esistenti nella realtà di quei materiali; il nero del catrame, il grigio della pietra pomice, l’ocra delle colle e dei primi tessuti come la juta e i sacchi riciclati, rammendati e consunti da un ‘vissuto’ che, nella creazione del dipinto, ne aumenta in modo esponenziale la pregnanza e la ‘presenza’ fisica reale.
La mostra sarà al MAR fino al 14 gennaio 2024, l’inaugurazione sarà venerdì 13 ottobre alle 18.
Il ritrovo è per le 10 alla sede di CittAttiva, ingresso giardini Speyer, mentre alle 10.30 è prevista la partenza
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