1417: l’umanista Poggio Bracciolini rinviene il De rerum natura di Lucrezio nell’abbazia di San Gallo, così introducendo idee che – sostiene lo storico premio Pulitzer Stephen Greenblatt – innescheranno la rivoluzione della scienza moderna. Sei secoli più tardi, Ravenna Festival invita gli spettatori a riscoprire il capolavoro latino tra musica e mosaici: curata da La Corelli e RavennAntica, la rassegna De rerum natura è un percorso di brevi appuntamenti che, nella Domus dei Tappeti di Pietra, accostano brani del poema a momenti musicali selezionati da Jacopo Rivani.
Sempre alle 17 e con la guida dell’attrice Camilla Berardi, il prossimo evento è martedì 18 giugno con una meditazione sulla natura della morte accostata all’album A Love Supreme di John Coltrane, mentre nelle due date successive – giovedì 20 e martedì 25 giugno – le riflessioni sulla percezione si accompagnano a musica improvvisata, sensoriale e informale. L’elogio di Lucrezio a Epicuro di giovedì 27 giugno sceglie invece Erik Satie, con Vexations e le Gymnopédies.
Il breve ma prezioso viaggio comincia all’ingresso della Domus nella chiesa di Sant’Eufemia: dopo l’introduzione sul tema e sulla scelta musicale della giornata e la lettura di un estratto del poema, Camilla Berardi istruisce gli spettatori sui movimenti e le parole di una sorta di Nekuia, un rito con cui nell’antica Grecia si evocavano gli spiriti dei defunti…e che in questo caso garantirà accesso alla Domus.
Dove, martedì 18 giugno, è tempo di Nulla è dunque la morte per noi: l’accorata riflessione di Lucrezio sulla morte, sul dolore e su quanto precede e segue la nostra esistenza ha le note di uno degli album seminali della storia del jazz. A Love Supreme di John Coltrane, “canto di gioia attraverso la sofferenza” come lo definì un critico, è reinterpretato dal quartetto jazz de La Corelli, ovvero Riccardo Trasselli al basso, Riccardo Cascino alla batteria, Marco Pierfederici al piano e Matteo Scarcella al sax.
Giovedì 20 giugno, Nulla in verità è più difficile del distinguere è la prima parte di un dittico dedicato all’esecuzione informale. In questo caso il percussionista e compositore Gianmaria Tombari svelerà la potenza ma anche la delicatezza di una varietà di percussioni, dalla grancassa al “piccolo taglio”, con tanto di elettronica.
La riflessione di Lucrezio sui sensi e la nostra percezione della natura e delle sue leggi continua martedì 25 giugno con Da dove viene ciò che ci giunge alla mente, quando sarà invece protagonista la tromba di Simone Marzocchi, il quale “piegherà” il suo strumento a sonorità non convenzionali, con soffi particolari, suoni gutturali, persino cantando nella tromba e usandola sia completa che smontata.
Con Io ne seguo le orme di giovedì 27 giugno, l’elogio a Epicuro – con cui Lucrezio riconosce il valore di una dottrina capace di salvare gli uomini dalle superstizioni – si tinge dei colori di Satie, con Carlo Botti al pianoforte per le Gymnopédies e Vexations.
La rassegna continua a luglio con gli ultimi tre appuntamenti (2, 4 e 9).
Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti 6 Euro
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