29 Set 2022 07:08 - Interviste
Alice Buonguerrieri nuovo deputato per Fratelli d’Italia: «Al lavoro per i problemi concreti dei ravennati»
Intervista ad Alice Buonguerrieri, neo eletta in parlamento nel collegio di Ravenna.
di Brunello Cavalli
Alice Buonguerrieri, di Bagno di Romagna, domenica scorsa a sorpresa è stata eletta nel collegio uninominale di Ravenna della Camera per Fratelli d’Italia. Avvocato a Cesena mastica politica fin da giovanissima: «Ho cominciato in Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale. Poi nel 2004 c’è stata la prima candidatura al consiglio comunale di Bagno di Romagna».È nata a Bagno di Romagna e vive e lavora a Cesena. Ma ora è il parlamentare di Ravenna. Come intende sviluppare i rapporti con la provincia e assicurare la presenza sul territorio?
«Sono stata eletta all’uninominale Ravenna ma anche nel plurinominale Romagna/Ferrara. In quest’ultimo mese ho avuto modo di conoscere meglio il territorio ravennate, instaurando relazioni con imprese, organizzazioni e tanti cittadini. Per me la presenza sul territorio è imprescindibile. Ora, grazie al prezioso supporto dei dirigenti territoriali di Fratelli d’Italia e del centrodestra, consolideremo le relazioni strette durante la campagna elettorale. Una campagna che, mi piace sottolinearlo, è stata basata sui temi, sui problemi concreti che vivono i ravennati. Questo credo possa aver contribuito, in aggiunta alla coerenza e credibilità del nostro presidente Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia, al successo».Ci sono alcuni temi che interessano in particolare Ravenna con i quali si sta già confrontando e sui quali intende maggiormente impegnarsi? E quali altri problemi sono evidenziati nella sua agenda?
«C’è una grande emergenza nazionale, quella dell’energia, che ha importanti ricadute sul nostro territorio, ma che nel nostro territorio può trovare anche rilevanti risposte. Noi siamo a favore del rigassificatore e lavoreremo per sfruttare tutte le potenzialità dei giacimenti del nostro Mare Adriatico. Mi impegnerò su questo così come sulla strategica partita del sostegno all’agricoltura, che a Ravenna rappresenta un’importante voce dell’economia; sulla difesa delle imprese balneari e la valorizzazione del turismo, sul sostegno al mondo produttivo in genere e con esso al lavoro. E poi c’è un nodo che mi sta a cuore e che voglio sciogliere: quello delle infrastrutture. La Romagna va dotata di collegamenti stradali moderni e funzionali, senza dimenticare le reti tecnologiche».Nella campagna elettorale appena terminata si è parlato poco dei giovani e dei loro problemi. Eppure quest’anno, per la prima volta, i 18enni votavano anche al Senato. Lei è una giovane parlamentare e penso sia vicina anche alle istanze dei più giovani. Crede di riuscire a farsene carico e in che modo?
«Non mi trova d’accordo. Ritengo, invece, che sia a livello nazionale sia a livello locale di giovani se ne sia parlato e lo abbiamo fatto per un semplice motivo: sono il nostro futuro. In Fratelli d’Italia, grazie anche agli stimoli del movimento giovanile Gioventù Nazionale, abbiamo un faro acceso sulle esigenze dei ragazzi. Vogliamo debellare la piaga della disoccupazione giovanile proponendo un sistema di incentivi virtuoso e potenziando gli incubatori di impresa e i fondi per l’autoimprenditorialità. Vogliamo incentivare la formazione, anche attraverso l’utilizzo di fondi europei, per far coincidere sempre più domanda e offerta. Per promuovere percorsi di indipendenza, rafforzeremo il Fondo di garanzia statale per il mutuo sulla prima casa delle giovani coppie. Vogliamo istituire il diritto allo sport, all’arte e alla cultura, perché ogni giovane deve avere la possibilità di accedere a qualsiasi disciplina artistica e sportiva, anche con sostegni diretti. La nazione deve promuovere stili di vita sani per contrastare il disagio giovanile e i giovani vanno protetti da trafficanti e spacciatori. La scuola deve poi diventare il centro nevralgico del territorio e della sua comunità. Queste sono solo alcune delle misure previste, ma credo dia l’idea di come i giovani siano al centro delle nostre politiche».