Il recital di Antonii Baryshevskyi che la direzione artistica di Rossini Open aveva programmato più di un anno fa, per i terribili eventi bellici si è trasformato in una drammatica testimonianza artistica: il 34enne pianista è infatti nato a Kiev e vive a Kiev. Dopo il 24 febbraio anche lui ha dovuto conoscere il terrore dei bombardamenti, il rifugio nelle gallerie della metropolitana, la paura, il sonno inquieto, i grandi disagi della guerra. A metà marzo è riuscito a fuggire dalla sua città e a rifugiarsi nella più tranquilla – si fa per dire – Leopoli, a poche decine di chilometri dal confine con la Polonia. Durante un corridoio umanitario è riuscito a raggiungere il confine e a rifugiarsi in Olanda, dove è stato raggiunto in seguito dalla moglie; vivono in un piccolo alloggio ad Amsterdam, dove sono tuttora rifugiati; a luglio è nato il loro bambino.
Ora Antonii Baryshevskyi è riuscito a riprendere una quasi normale attività concertistica, e quella di Lugo sarà la prima tappa di un breve tour italiano dopo l’inizio della guerra in Ucraina. L’originale impaginato del programma si è dunque modificato con l’inserimento di un importante brano del compositore ucraino Maxim Shalygin, Angel, composto nel 2020: una suggestiva rappresentazione sonora dedicata al concetto di climax in musica. Apre il programma di Baryshevskyi la giovanile Toccata in mi minore BWV 914 di Johann Sebastian Bach, in quattro movimenti comprendenti due bellissime fughe; prosegue con tre Sonate scarlattiane scelte fra quelle più care ad Arturo Benedetti Michelangeli; poi si tuffa nella Sonata n. 23 in fa minore op. 57 di Beethoven, la celebre “Appassionata”, così ricca di pathos, ardore e virtuosismo. Dopo il brano Angel del compositore ucraino Maxim Shalygin (classe 1985), ecco infine il grande capolavoro di Robert Schumann dedicato alla “variazione”: gli Studi Sinfonici op. 13, elaborati attraverso diciotto anni di ripensamenti e modifiche, fino al raggiungimento di una sorta di cattedrale sonora che ibrida forma classica e fantasia romantica.
«Dal cielo agli inferi. Un percorso che ben si addice a questo virtuoso della tastiera che sembra uscito da un romanzo di Dostoevskij. Un tratto sulfureo e sacrale testimoniato anche dalle sue scelte musicali» scriveva qualche anno fa Giuseppina Manini sul Corriere della Sera di Baryshevskyi, il quale confermava alla giornalista che «Il sacro e la musica sono stati i cardini della mia vita fin dall’inizio. Sono nato credente, e la fede mi si è rivelata sempre più attraverso il dialogo intimo con il pianoforte».
«Con il ventinovenne Antonii Baryshevskyi il sacro torna al potere – sottolinea la rivista Classic Voice – E non solo perché questo pianista ucraino di nascita e residenza, porta nel DNA la missione del padre, uomo di chiesa ortodossa. In lui il sacro si rivela nel gesto, nella forza ieratica del messaggio e in quella penombra protettiva che evoca sia un’iconostasi sia un recital di Sokolov».
“Rossini Open” prosegue sabato 22 ottobre alle 20.30 con il concerto della Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Enrico Onofri: in programma l’Ouverture di Cenerentola di Rossini, la Musica per i reali fuochi d’artificio di Händel e la celebre Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven.
Antonii Baryshevskyi, nato a Kiev nel 1988, ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di sei anni. A soli 16 anni ha ricevuto nel suo paese il premio “A Man of the Year 2005″. Ha vinto importanti concorsi internazionali, tra i quali il Primo Premio al Concorso Internazionale Arthur Rubinstein di Tel Aviv nel 2014, il Secondo Premio, il Premio del Pubblico e il Premio della Critica al Concorso Internazionale F. Busoni di Bolzano nel 2011, il Primo Premio al Concorso Internazionale “Premio Jaen” 2009, il Secondo Premio al Concorso Internazionale “In Memory of V. Horowitz” di Kiev nel 2005, il Primo Premio al “Prix du piano Interlaken classic” di Berna 2014 e numerosi altri. Nel 2014 è stato invitato da Martha Argerich ad esibirsi in recital al Festival Progetto di Lugano. Si è esibito alla Wigmore Hall di Londra, al Gasteig Munich, al Piano Festival della Ruhr, all’International Chopin Piano Festival di Duszniki-Zdroj in Polonia, alla Salle Cortot di Parigi, alla Philharmonie di Berlino, al Concertgebouw di Amsterdam e in numerose altre sale da concerto. Ha suonato in Europa e negli Stati Uniti in recital e con importanti orchestre fra cui la Filarmonica di Kiev, l’Orchestra della Radio di Monaco, The Israel Philharmonic Orchestra, la Filarmonica Arturo Toscanini, diretto da maestri quali Asher Fisch, Frédéric Chaslin, Howard Griffiths, Oksana Lyniv, Kiril Karabits, Marcus Bosch, Valentin Uryupin e molti altri. Ha inciso per numerose emittenti televisive e radiofoniche in Italia, Danimarca, Spagna, Ucraina, Serbia. Il suo primo CD Naxos è del 2010 e contiene musiche di Scarlatti, Ravel, Debussy, Rachmaninov, Stravinsky, Mateos. Del 2015 l’uscita del nuovo CD per l’etichetta tedesca CAvi-music con i Quadri di un’esposizione di Mussorgsky e opere varie di Alexander Scriabin. Del luglio 2017 l’uscita, sempre per CAvi-music dell’integrale delle Sonate di Galina Ulstvoskaya, incise al Teldex Studio di Berlino. Più recenti le incisioni del Primo Concerto op. 35 di Shostakovich con la Brandenburgishes Staatsorchester Frankfurt diretta da Howard Griffiths (Klanglogo) e di musiche di Lili Boulanger, Rheinberger, Brahms e Herzogenberg (Carus), Chopin (Amadeus), Lunyov e Retinsky (Golka Records).
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