Categories: Cultura e Spettacoli

Al Teatro Rasi di Ravenna, spettacoli per famiglie “Dalle 7 alle 8”. Quattro appuntamenti dal 28 giugno al 25 luglio

Foto: il tarlantan della moscovia

Torna la rassegna in quattro appuntamenti Dalle 7 alle 8, spettacoli per famiglie in giardino e in teatro che si terrà al Teatro Rasi dal 28 giugno al 25 luglio. Gli spettacoli sono a cura della compagnia Drammatico Vegetale/Ravenna teatro. In occasione degli incontri, al bar del Teatro e su prenotazione, ci saranno aperitivi per grandi e piccoli con ingredienti biologici e di commercio equo preparati da Villaggio Globale. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno dalle 19 alle 20.

«L’intento – spiegano Pietro Fenati e Elvira Mascanzoni, direttori artistici di Drammatico Vegetale – è quello di riavviare una relazione con il nostro pubblico di famiglie che ha subito pesantemente i due anni e oltre di pandemia. Il Teatro Infanzia, infatti, non è solo rivolto ai bambini che vanno a scuola, ma è pensato anche per le famiglie che intendono intrattenere una relazione sociale in un ambiente particolarmente portato alla relazione qual è il teatro. Pur nella limitatezza del programma – proseguono Fenati e Mascanzoni – abbiamo cercato di proporre linguaggi differenti: dal teatro di figura al teatro d’attore fino al teatro di burattini, con un appuntamento speciale in giardino che vedrà un percorso itinerante nella natura: più che uno spettacolo, sarà un evento performativo in cui il pubblico diventerà parte del ‘fare’ teatrale».

 

Il primo appuntamento di martedì 28 giugno, portato in scena da Drammatico Vegetale, si intitola Cappuccetto, il lupo e altre storie, teatro di figura e narrazione, a partire dai 3 anni. Regia Pietro Fenati, attori, scenografia, figure Pietro Fenati e Elvira Mascanzoni, luci e audio Alessandro Bonoli

 

Uno spettacolo per vivere l’emozione della paura, per misurare il coraggio e l’astuzia o trovare sollievo nella magia, sciogliendosi in una catartica risata. Il lupo nelle fiabe rappresenta l’ignoto, lo sconosciuto, è il simbolo di tutte le nostre paure. In questo racconto animato con pupazzi ed elementi scenografici di pezza, si ripercorrono alcune fiabe della nostra tradizione per raccontare la figura del lupo e le sue conseguenze nelle storie che attraversa. Starà a noi immedesimarci nelle avventure dei tre porcellini, dei sette caprettini e fare tutti insieme il tifo per Cappuccetto Rosso. Fiabe ispirate a I tre porcellini, Il lupo e i sette caprettini, Cappuccetto Rosso, Gallo Cristallo.Martedì 12 luglio Divisoperzero / Florian Metateatro proporrà Le mani di Efesto, fuoco, arte e ingegno, Teatro di figura, burattini e musica dai 4 anni. Di e con Francesco Picciotti, spettacolo vincitore del premio Otello Sarzi 2021 – Selezione Festival Trallallero 2021

Un antico mito racconta che ad ognuno di noi, prima di nascere, viene mostrata una immagine che sarà la guida per la nostra vita futura. A qualcuno viene mostrato un fiore e quello vivrà tutta la sua vita senza mai smettere di pensare ai fiori; a qualcun altro un pianoforte e diventerà un grande musicista. Ad Efesto venne mostrata l’immagine di due mani e lui, per tutta la propria vita (e la vita di un dio è piuttosto lunga) costruì ogni genere di meraviglia. Di solito gli dei non amano usare le proprie mani: preferiscono far fare ad altri le cose pratiche e girovagare di qua e di là a far danni o gli piace stare lì, fermi, a farsi pregare. Efesto era una specie di Leonardo da Vinci: bravo nelle invenzioni tanto quanto nelle arti, abile nella sartoria quanto nell’ingegneria civile, con una passione per l’arredamento di interni. Peccato che fosse così brutto che sua madre Era, la regina di tutti gli dei, appena nato lo gettò dalla cima dell’Olimpo e lui cadde fino alla Sicilia dove venne trovato da due ninfe. Il piccolo, allora, fu portato sotto l’Etna dove, grazie al calore del vulcano, poté dare sfogo alla sua incredibile creatività. Ma per tutta la vita sognò di poter tornare tra i suoi pari, gli dei, nel posto che gli spettava di diritto: il monte Olimpo. Dopo anni passati a costruire ogni genere di meraviglia, finalmente ebbe la sua opportunità e seppe guadagnarsi ancora il suo posto tra le divinità. Non sempre, però, le persone (o gli dei) vogliono davvero quello che desiderano ed Efesto si rese conto di essere molto più felice tra i suoi attrezzi, nel suo laboratorio, che nel mondo etereo e ovattato dell’Olimpo. Le mani di Efesto parla di un dio artigiano che ricerca ovunque la propria felicità per poi trovarla dove non si aspettava: al punto di partenza. E chi può raccontarla meglio di un burattinaio, artigiano del teatro che, come Efesto, ha costruito lo spettacolo con le sue mani e con le sue mani racconta storie (e si guadagna da vivere)? In scena una piccola baracca sarà la tela su cui disegnare i destini degli uomini, ma sarà anche il monte Olimpo e il vulcano Etna e tutto intorno compariranno i personaggi e le mirabolanti invenzioni del dio del fuoco.

 

 

Martedì 19 luglio Delle Ali teatro andrà in scena con E tu? Cosa vedi? Cosa senti? Una passeggiata esperienziale performativa dai 5 anni. Regia Giada Balestrini, con Alessandra Anzaghi, Giada Balestrini, Franz Casanova, Rosita Mariani, Monica Parmagnani. Parole Monica Parmagnani, accompagnamento musicale Francesco Pitillo,costumi e oggetti Nali Rimonta

 

Cosa succede se modifichiamo con semplici oggetti la nostra percezione visiva e ci muoviamo in un ambiente naturale? Se ci affidiamo ad una mano che ci accompagna alla scoperta di nuove sensazioni, alla percezione di particolari che spesso passano inosservati? È un po’ il gioco del perdersi e dello stupirsi, ma anche dell’avere fiducia e dell’avere cura. Un gioco che è un po’ come camminare sulle nuvole. Dopo tanto stare a guardare il mondo attraverso uno schermo o attraverso il vetro di una finestra, è il momento di uscire per un’esperienza che ci fa tornare a giocare con gli altri sensi e ingannare un po’ la vista. Alcuni performers accompagnano e ritmano il percorso nell’ambiente, interagiscono con i partecipanti invitandoli ad ascoltare suoni, parole, storie, seguire passi, suggestioni, cogliere movimenti, forme. Per arrivare a vedere e sentire l’invisibile. La passeggiata ha una durata di 80 minuti.Lunedì 25 luglio toccherà infine a Teatro del Drago con Il tarlantan della Moscovia,  burattini tradizionali dai 3 anni, di e con i burattinai Andrea e Mauro Monticelli

 

Lo spettacolo è diviso in due parti. La prima ha per titolo I tre Bravi alla prova e vede, come al solito, Fagiolino protagonista dell’allegra farsa brillante. Non è altro che uno scherzo del padrone di casa, Pantalone, che col pretesto di scegliere il più furbo e il più intelligente dei tre camerieri, in questo caso Fagiolino, Sandrone e Arlecchino, li mette alla prova con un divertente “giochetto”. La seconda parte è lo spettacolo vero e proprio: Il Tarlantan della Moscovia. Il pappagallo del Dottore è morto in circostanze misteriose … Il Dottore decide di indagare. Fagiolino, vero colpevole della “disgrazia” del pappagallo, è l’unico servo che riesce a non farsi licenziare. Sandrone e Brighella, invece innocenti, restano senza lavoro e si vendicano. Tra mille peripezie, scherzi e bastonate, tutto andrà a finir bene. Lo spettacolo mette in evidenza la briosità tipica della farsa o commedia brillante burattinesca. Ricco di accenti e battute che provengono dai vecchi canovacci, con sproloqui, vecchi detti e una miscela di dialetti maccheronici dell’Emilia. La recitazione e la manipolazione sono svolte da un solo burattinaio, (con l’aiuto di un “secondo” aiutante-burattinaio) che coinvolge il pubblico – soprattutto dei bambini – nello spettacolo.I biglietti saranno in vendita da un’ora prima dello spettacolo in biglietteria 5 €

Posti limitati, è consigliata la prenotazione.

 

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Ravenna Teatro, Teatro Rasi, via di Roma 39 Ravenna, da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 tel. 0544 36239 e 3337605760. Ogni attività verrà svolta nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di prevenzione e contenimento del Covid-19.

ravennateatro.com – FB ravennateatro

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