Quasi in un rito tribale, scandito dalle parole ambigue di una sfera/oracolo e dai ritmi incalzanti di canti e percussioni, i danzatori interpretano un’umanità post-apocalittica che esplora gli orizzonti di un mondo inedito quanto imprevedibile: è questa la visione di WE, the EYES che Emio Greco e Pieter C. Scholten, inestricabile diade artistica da quasi trent’anni, hanno creato per la loro compagnia ICK Dans Amsterdam.
Venerdì 23 giugno, alle 21 al Teatro Alighieri, Ravenna Festival ospita la prima assoluta di questa nuova coreografia che – su musiche di Pink Floyd, Arvo Pärt, Beethoven, Xenakis e con Agostinho Sequeira e Dániel Bolba alle percussioni – continua l’indagine profonda sul corpo dei danzatori e sulla loro capacità di diventare messaggio sociale; un lavoro traboccante di magnifica furia che, pur con i suoi echi distopici, è ben radicato nella comune esperienza della recente pandemia e ci invita a imparare a guardare il mondo con occhi nuovi. Con la voce di Pink Oculus e i video di Ruben van Leer, luci e costumi curati rispettivamente da Henk Danner e Clifford Portier, WE, the EYES è una coproduzione di ICK Dans Amsterdam con Le Manège, Scène National de Maubeuge e Ravenna Festival. L’appuntamento è possibile grazie al sostegno di Pirelli.
Nell’esplorazione di città invisibili, ispirata dalla ricorrenza del centenario della nascita di Calvino, Ravenna Festival ha incluso anche prospettive distopiche, universi alternativi che mai come in questi anni sono sembrati tanto vicini, pronti a sostituirsi alla routine della realtà che ci è nota. Ed è proprio questo l’interrogativo al centro di WE, the EYES: chi siamo e come viviamo dopo il crollo delle certezze? Nella coreografia i sopravvissuti di un devastante incendio procedono dal buio totale verso la luce, verso nuove forme di esistenza e identità. Da qualche parte sembra esserci del fuoco. Come possono giocare di nuovo vigorosamente con il fuoco senza bruciarsi? Come possono trovare un equilibrio tra fatalismo e speranza, passato e futuro, bruciare e costruire, respiro ed affanno?
Accompagnati da sonorità rock, bodysound, musica elettronica, sperimentale e classica, gli interpreti si scatenano in un nuovo mondo alimentato da canti e dal ritmo delle percussioni e dominato da “una grande sfera bianca che simboleggia un occhio – spiega Emio Greco – Su questa sfera vengono proiettate immagini crude della realtà che viviamo. Non è un occhio da Grande Fratello che tutto spia, ma una finestra sul mondo. Un terzo occhio che a volte guarda ciò che vediamo, a volte ci costringe a vedere ciò da cui distogliamo lo sguardo per ignorare quanto è palese: il punto di rottura a cui ci siamo spinti è un modello sociale ed economico insostenibile”. WE, the EYES mira infatti a mettere in discussione le prospettive di una società in crisi e rivendica la necessità di un cambiamento, nella consapevolezza che la nostra cecità nel cogliere la dimensione più profonda delle mutazioni in atto ostacola e rallenta il nostro cammino verso il futuro. I progetti del ciclo WE (questa è la seconda tappa dopo WE, the BREATH) cercano di ridisegnare le tappe di quel viaggio che dobbiamo intraprendere tutti insieme come comunità umana, invitandoci ad aprire gli occhi sulla nostra capacità di determinare il corso della Storia.
C’è sempre qualcosa di visionario nei lavori nati dal ballerino e coreografo pugliese Emio Greco e dal regista olandese Pieter C. Scholten. La loro collaborazione, uno dei più felici sodalizi artistici del nostro tempo, ci ha regalato, oltre a una strepitosa compagnia di danza, un cosmo di movimenti che attinge dal vocabolario classico quanto dalla lezione post-moderna. Al centro della loro ricerca c’è l’eloquenza del corpo: i movimenti sono fluidi ma esigenti, l’energia sembra illimitata, l’intuizione è bilanciata da un’impeccabile orchestrazione, tra la maestria della danza accademica e l’esplosione disinibita della carne. Oltre a firmare produzioni di successo internazionale, Greco e Scholten hanno costituito la piattaforma internazionale di danza ICK, creata nel 2009 per superare ogni confine attraverso l’incontro con l’opera, la musica e il cinema. Dal 2014 al 2018 sono stati direttori del Ballet National de Marseille (BNM), dando vita a un intenso partenariato europeo tra le due istituzioni.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
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