Due incredibili appuntamenti in programma per il 6 e il 7 giugno al MUSA.
Lunedì 6 giugno alle ore 21.00 la visita guidata gratuita al museo del sale di Cervia. Ad accogliere i visitatori e a condurli attraverso la storia del sale e della città saranno i salinari del gruppo culturale Civiltà Salinara. Il percorso guidato accompagna i visitatori in un viaggio nel tempo, in compagnia degli esperti, alla ricerca delle origini della città di Cervia al suo sviluppo in città del sale, al suo trasferimento sul mare, alle vicissitudini dettate dalla ricchezza che il sale ha rappresentato per secoli nella città fino alla sua evoluzione in realtà turistica. Ci si soffermerà sulla trasformazione strutturale della salina avvenuta nel 1959 e sul cambio di produzione che da artigianale è passata a produzione di tipo meccanizzato con la macchina raccoglitrice ed il caratteristico trenino. Si parlerà anche della importanza del sale nel passato e oggi, della sua presenza in detti e superstizioni. Non necessita prenotazione.
Mentre martedì 7 ci sarà il primo appuntamento alle 21 durante la mostra dedicata all’antica arte della stampa a ruggine in Romagna Stampo, Mazzuolo, Colore e Tela, sarà visitabile fino al 30 giugno, ma nei martedì di giugno ( 7, 14 , 21 e 28 giugno) sarà possibile vedere l’artista stampatore Maurizio Babbi all’opera all’interno del museo.
Nei martedì di giugno, MUSA incontra la stamperia romagnola offrendo l’occasione di vedere all’opera chi ancora detiene e utilizza i saperi antichi della stampa dei tessuti.
Mentre la mostra crea una panoramica sull’antico mestiere, il workshop del martedì propone dal vivo l’abilità manuale tramandata di generazione in generazione.
Le tele stampate a mano sono uno dei simboli della Romagna. Ancora non esiste certezza sull’origine di questa tecnica, ma la diffusione della stampa su tela sembra si possa far risalire in Europa già al VI sec. con un perfezionamento nel XVII sec. grazie all’importazione di nuovi metodi dall’Oriente e in particolare dall’India. Stampi in legno del XVII sec. molto simili a quelli romagnoli, tuttora conservati a Roma, fanno supporre la presenza di stamperie nella capitale dello Stato Pontificio. Da qui la tecnica potrebbe essersi diffusa nella periferia e in particolare in Romagna, dove ancora oggi sopravvive e viene tramandata di generazione in generazione. Il poeta dialettale Aldo Spallici ricorda nei suoi scritti i drappi in tela stampata a ruggine, che coprivano i buoi nelle campagne dall’autunno alla primavera. Spesso impressa sulle coperte si trovava l’immagine di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali.
Nel 1997, per salvaguardare e valorizzare l’arte della stampa su tela, le botteghe artigiane della Romagna, oramai pochissime, si sono unite nella “Associazione Stampatori Tele Romagnole” ed hanno coniato un marchio che garantisce la realizzazione del prodotto con le antiche tecniche originali.
Gli eventi sono gratuiti, compresi nel biglietto di ingresso al museo
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