Il percorso espositivo sarà articolato in tre sezioni: “Collezione mosaici 1959”, “Mosaico e design” e “Declinazioni contemporanee”. L’apertura è prevista in primavera.
“È un intervento molto atteso dalla città – commenta l’assessore alla Cultura e al Mosaico Fabio Sbaraglia – alla quale restituiamo un patrimonio riallestito e valorizzato che caratterizzerà in maniera definitiva il piano terra del Mar esaltandone sempre di più la vocazione di una realtà culturale la cui attività si colloca nel segno della valorizzazione del mosaico come linguaggio espressivo identitario della nostra città. Le opere saranno collocate sulla base del progetto del Comitato scientifico appositamente individuato dal consiglio di amministrazione dell’Istituzione Museo d’arte della città di Ravenna, figure con esperienze qualificate in vari ambiti, di comprovata preparazione, competenza, specializzazione culturale e artistica, che peraltro hanno svolto l’incarico a titolo gratuito. Voglio ringraziarli nuovamente per la disponibilità dimostrata e l’entusiasmo con il quale hanno risposto al nostro invito. Questo ci conferma il valore della proposta sulla quale abbiamo voluto coinvolgerli”. Si tratta di Fabio De Chirico, Luisa Tori, Emanuela Fiori, Cristina Ambrosini, Maria Cristina Carile, Maria Rita Bentini, Daniele Astrologo, Giovanni Scapini.
Il progetto di riallestimento è stato invece realizzato dall’impresa Macro, incaricata anche di produrre una nuova grafica e video multimediali a supporto della visita. L’investimento per il riallestimento degli spazi ammonta a poco più di 115mila euro.
Al momento si sta provvedendo allo smantellamento delle pareti posticce presenti nelle sei sale del piano terra, lungo le pareti finestrate, che verranno sostituite con strutture in materiale ignifugo sospese da terra. Il progetto prevede anche un intervento, per definire i cui dettagli si è in attesa del necessario parere della Soprintendenza, per il superamento delle barriere architettoniche tra la sala 6 e il proseguimento del percorso espositivo nel quadriportico.
A dare l’idea di uno spazio aperto e senza soluzione di continuità contribuisce anche l’eliminazione della porta di accesso al percorso e di quella in corrispondenza della sala 6; quella presente nella sala 3 sarà invece rimossa e sostituita con un cristallo stratificato. La nuova prospettiva da e sul portico mediata da un cristallo non del tutto trasparente genererà quella complessità tra lo spazio portico e quello allestito e inoltre una vista preferenziale sull’installazione di Edoardo Tresoldi al centro del chiostro.
Nel quadriportico, al fine di mantenere una totale elasticità espositiva e garantire al contempo l’esposizione delle innumerevoli opere, è stato progettato un sistema autoportante a libro, formato da due setti costituiti da telaio in ferro verniciato e tamponato da lastre in cartongesso sulle quali avviene l’apprendimento, su struttura in profili di alluminio del cartongesso. Gli elementi previsti sono dieci. Completeranno i lavori la tinteggiatura, la fornitura e posa del sistema di illuminazione delle sale sui binari elettrificati esistenti, la realizzazione di una nuova finitura in gres della pavimentazione esistente.
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