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Agroalimentare, a Dubai la campagna #NoFakeFood

ROMA (ITALPRESS) – In un momento di difficoltà per l’export agroalimentare tra rincaro dell’energia e delle materie prime e le conseguenze della guerra, sono importanti le azioni per difendere agricoltori e produttori agroalimentari contro AgroPirateria e italian sounding.
L’iniziativa di presentazione del primo ristorante di Dubai certificato 100% italiano col sistema ITA0039 è stata l’occasione di rilancio della campagna #nofakefood promossa da Alfonso Pecoraro Scanio con la Fondazione Univerde insieme allo chef Enrico Derflinger presidente europeo di Eurotoques e con molti importanti partner come Fic, Campagna Amica, Gusto24, altacucina e il testimonial Jimmy Ghione.
All’evento, nel ristorante Bella, ha partecipato anche l’ambasciatore italiano a Dubai Nicola Lener e il fondatore del sistema ITA0039, Fabrizio Capaccioli di Asacert.
“Il fake italian food nel mondo equivale a 100 miliardi di dollari secondo la Coldiretti. Ogni azione che consente ai nostri agricoltori e produttori di recuperare mercati per i prodotti autentici è un aiuto ad un settore che tra pandemia, aumento dei prezzi di energia e materie prime e l’ulteriore dramma della guerra rischia molto e ciononostante sta dimostrando vera solidarietà verso il popolo ucraino vittima di un’aggressione gravissima e ingiustificata – ha detto Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro dell’agricoltura -. Ho avviato la campagna contro AgroPirateria insieme a quella per il biologico e il noOgm nel 2000 ma ancora occorre fare molto. Ma oggi la transizione digitale ci consente di tracciare l’origine negli interessi di produttori e consumatori. Ecco perchè questa certificazione sostenuta anche da Coldiretti è uno strumento molto utile. I prodotti autentici consentono a chef come Enrico Derflinger e Alessandro Miceli del Bella di realizzare ricette di grande qualità”.
“Noi chef siamo impegnati come ambasciatori del vero cibo italiano in tutto il mondo – ha detto Enrico Derflinger, già chef di Elisabetta II -, per questo sono stato con Alfonso Pecoraro Scanio anche in Corea del Sud per sostenere il riconoscimento dell’arte del Pizzaiuolo napoletano a patrimonio Unesco e credo che tutta la cucina italiana meriti di essere tutelata innanzitutto con i prodotti di qualità”.
Fabrizio Capaccioli ha aggiunto: “Ringrazio Pecoraro Scanio e Derflinger per essere venuti a questa iniziativa nonostante il periodo difficile proprio per sostenere un settore in difficoltà. E ringrazio l’ambasciatore per la sua presenza ed il sostegno al Made in Italy nel mondo. Noi lavoreremo per offrire ai ristoratori e consumatori la certezza dell’italianità e della qualità e ,come ci ha chiesto Pecoraro Scanio, sempre più anche della sostenibilità ed eticità di tutti i prodotti”.
(ITALPRESS).

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