Adiconsum Romagna, associazione a tutela dei consumatori promossa dalla CISL, rileva come siano sempre più frequenti le truffe, rivolte ad anziani e non solo, tramite pagamenti elettronici o frodi informatiche.«Come Adiconsum- afferma il presidente Fulvio Biondi– abbiamo ad esempio presentato due ricorsi all’Arbitro Bancario e Finanziario, recuperando 6450 euro a favore di due nostri associati che hanno subito una truffa mediante strumenti di pagamento elettronici.mesi, addebiti sul conto corrente non riconosciuti, avvenuti a seguito di prelievi da POS ed ATM non autorizzati cioè non effettuati dal titolare della carta, senza però che la carta fosse smarrita o aver rivelato i codici a nessuno. L’altro associato invece è stata vittima di un classico “vishing”: una forma di truffa simile al “phishing”, con lo scopo di carpire con l’inganno informazioni private. Infatti, mediante una telefonata da un falso operatore, preceduto da sms che seguivano esattamente i messaggi dell’intermediario originale, il nostro associato ha comunicato dei codici OTP (codici univoci di identificazione), che hanno permesso al truffatore di installare l’applicazione di gestione del conto della vittima sul proprio cellulare, per poi agire indisturbato sul conto corrente della vittima. Al primo associato- specifica il presidente di Adicomsum- considerando un concorso di colpa, sono stati restituiti 2100€ mentre alla seconda sono state restituite interamente le somme derubate pari a 4350€».«Ai nostri sportelli – afferma Stefania Battistini di Adiconsum Romagna -riceviamo diverse persone che sono vittime delle frodi informatiche. Nel corso degli anni abbiamo assistito persone che avevano subito il “phishing”, cioè email che invitavano a cliccare un determinato link per poter risolvere un problema sul proprio conto corrente, che si è poi evoluto in “vishing”, cioè il phishing attraverso un falso operatore della banca, o in “smishing”, che è il phishing preceduto però da un SMS. Abbiamo perciò una discreta esperienza che mettiamo a disposizione dei nostri associati per poter esaminare obiettivamente quanto accaduto e capire se ci sono margini di azione per recuperare il maltolto».Le decisioni dell’Arbitrato Bancario e Finanziario di Bologna sulla tematica degli addebiti non riconosciuti avvenuti mediante carte di debito o di credito rappresentano ormai il 28% delle decisioni.«Purtroppo – continua Fulvio Biondi Presidente di Adiconsum Romagna – sono ancora tante le persone che hanno difficoltà nella gestione degli strumenti informatici e questo aumenta notevolmente le frodi. Nell’ultima indagine sul Digital Divide elaborata da Adiconsum Emilia Romagna, si evidenzia come il 20% degli intervistati non sa cosa sia il web banking e solo il 26% lo utilizza per effettuare delle operazioni dispositive e di consultazione, quindi il restante 44% lo utilizza in modo molto limitato solo per effettuare dei controlli di documenti e preferisce rivolgersi allo sportello bancario per ogni operazione. Rimane comunque un forte problema di educazione finanziaria che Adiconsum Romagna ha intenzione di recuperare mettendo a disposizione una adeguata formazione».