All’età di 96 anni, si è spento Walter Della Monica, uomo che ha profondamente segnato la vita culturale ravennate. A lui si devono il Centro Relazioni Culturali, il Premio Guidarello di Giornalismo, la Divina Commedia nel mondo, i Trebbi Poetici e molto altro ancora. Intellettuale dalla mente vivacissima ma schivo, più propenso a restare dietro le quinte che sul palcoscenico, a valorizzare i luoghi e le persone del suo territorio più che sé stesso, non a caso, fu definito dal poeta Giuseppe Ungaretti “uomo di rara sensibilità”.
La sua attività inizia presto. Esordisce infatti sul periodico “Nuove esperienze” della Scuola Superiore di Giornalismo dell’Università di Urbino, per poi collaborare a quotidiani e periodici sin dai tempi della “Fiera Letteraria” di Vincenzo Cardarelli. Nella seconda metà degli anni Cinquanta è, con Toni Comello, uno dei due giovani protagonisti delle letture pubbliche della poesia italiana di ogni tempo, in Italia e all’estero, nell’ambito del “Trebbo Poetico”. Entrato di buon diritto nel linguaggio comune grazie a molteplici dizionari ed enciclopedie, il Trebbo ricorda una stagione della cultura italiana piuttosto vivace. Significa “riunione di amici, incontro, veglia”. Anche Salvatore Quasimodo prese parte ad alcuni Trebbi che così ne parla: «Il Trebbo poetico è una raffinatissima riunione popolare, dove Toni Comello e Walter Della Monica continuano la tradizione del canto della poesia nelle piazze. Ho assistito ad alcuni Trebbi, veri Consigli del Popolo».
Numerose le sue pubblicazioni, fra cui “I dialetti d’Italia” (Pan Editrice Milano, 1981; Ponte Vecchio Cesena, 2012), i tre volumi di “Romagna vicende e protagonisti” (Edison Bologna, 1987-88) insieme a Claudio Marabini, “Dai nostri inviati in Romagna” (il Girasole Ravenna, 1991), oltre a essere curatore in vari volumi degli scritti sparsi di scrittori romagnoli: Serantini, Arfelli e Fuschini. Nel 1972 fonda il Centro Relazioni Culturali in via Ponte Marino 2 a Ravenna di cui è sempre stato anima spirituale. In questi cinquant’anni, il centro ha organizzato oltre 2 mila incontri culturali. A lui si deve l’idea del Premio Guidarello per il Giornalismo d’Autore la cui fama è arrivata ai giorni nostri.
Con il “Progetto Dante Ravenna”, organizza la prima lettura pubblica in Italia, a diretto contatto con il pubblico, dell’intera Divina Commedia che è stata raccontata e letta da Vittorio Sermonti nella basilica di San Francesco, proprio accanto alla tomba di Dante. Verso la fine degli anni Novanta segue “La Divina Commedia nel mondo”, la rassegna annuale di conversazioni e letture internazionali che porta a Ravenna traduttori, esperti e lettori delle trentasei versioni straniere del poema dantesco. Nel 2002 istituisce inoltre il premio “Il lauro dantesco” per valorizzare i giovani lettori della Divina Commedia.
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