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A Faenza, una vista guidata per i 70 anni del Seminario “Nuovo”

Sarà il Seminario “Nuovo” di Faenza, sabato prossimo 29 aprile, l’oggetto della visita guidata della Pro Loco Faenza, dalle 15 in poi.

La storia del Seminario

“Nuovo” per distinguerlo da quello precedente situato nella piazza del Vescovado, rinnovato nel ‘700 ma nel secondo dopoguerra rivelatosi ormai inadeguato. Esattamente 70 anni fa, nel 1953, fu quindi realizzato quello dello Stradone, previo acquisto di un vasto lotto di terreno da parte della Curia. Il progetto fu dell’ingegner Dante Fornoni di Bergamo che concepì un edificio classicheggiante in mattoni rossi nudi accompagnato da colonne e modanature varie in travertino bianco.

Del ’53 in realtà fu l’inaugurazione perché la prima pietra era stata posta il 23 maggio 1949 (il progetto era dell’anno precedente) e nel ’51 erano state costruite le due chiese, una seminterrata, come una cripta, e l’altra esattamente sopra.

Cosa si potrà ammirare durante la visita

La visita inizierà ovviamente dall’imponente facciata con lo scalone in travertino e con i soprastanti, bellissimi otto medaglioni scolpiti dal faentino Angelo Sabbatani e recanti i ritratti dei Santi più legati a Faenza. Poi si vedrà il chiostro, oggi tamponato con vetri ma con ancora, al centro, un settantenne tasso, e con la facciata della chiesa sullo sfondo. Quest’ultima coniuga, al suo interno, suggestioni bizantine (grazie al sapiente uso dell’oro e del mosaico) con raffigurazioni bibliche rese con estremo verismo da pittori begamaschi di formazione classica: la presenza di varie personalità della città lombarda si spiega con la provenienza del committente, cioè il vescovo Giuseppe Battaglia, tra l’altro appassionato personalmente d’arte.

Intervennero anche artisti faentini – i ceramisti Pietro Melandri e Riccardo Gatti, oltre al pittore Roberto Sella che affrescò le pareti della Biblioteca e ad Angelo Molignoni che eseguì le lampade in rame – e bolognesi (lo scultore Quinto Ghermandi che realizzò un Cantharus battesimale in ceramica di stile picassiano e il decoratore Dante De Carolis); le maestranze edili furono dell’Impresa Bentini di Faenza e della Coop. Muratori di Granarolo e la direzione tecnica lavori fu del faentino Giovanni Antenore. Alla fine l’edificio risultò capace di ospitare oltre 200 seminaristi.

Sottoposto a recenti restauri e ad adeguamenti per il potenziamento dei servizi bibliotecari interni, il Seminario è stato anche riarredato e dotato di opere d’arte, soprattutto del notissimo Angelo Biancini. Nei limiti del possibile si accederà a tutti gli ambienti.

Ritrovo alle 15, Viale Stradone 30.

E’ richiesto un contributo destinato a fini culturali di 5 euro; 3 euro per i soci Pro Loco Faenza.

Prenotazione obbligatoria, posti limitati.

Per informazioni e prenotazioni:

PRO LOCO FAENZA Voltone Molinella 2 – tel. 0546 25231

info@prolocofaenza.it – www.prolocofaenza.it

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