Sono due anniversari – il 200° della morte di Felice Giani e il 150° di quella di Romolo Liverani, entrambi pittori – il “pretesto” per la prossima visita guidata Pro Loco Faenza sabato 22 aprile alle 15.
Palazzo Conti, in Corso Mazzini proprio di fronte all’imbocco di via Zanelli, costituisce la definitiva affermazione a Faenza del ventinovenne Giani, subito dopo l’esordio (1787) nella Galleria dei Cento Pacifici; per quest’ultima i documenti citavano «un certo signor Giani di Pavia»; con l’impresa di Palazzo Conti, appena un mese dopo, lo stesso diventa «il celebre pittor Giani» avendo dato di sé una clamorosa prova di bravura, fatta di pennellate veloci, impetuose, molto diverse dalla spesso gelida moda neoclassica dell’epoca.
Prima ancora, in questo palazzo che viene aperto (come già venti giorni fa con il Fai) grazie alla squisita disponibilità dei proprietari, è da ammirare la rigorosa architettura, frutto di un primo progetto del Pistocchi nel 1786, di una ristrutturazione di Pietro Tomba nel 1835 e di un adattamento pregevole subito prima del 1908 quando lo stesso venne adibito a sede di rappresentanza per l’Esposizione Internazionale Torricelliana. Di paternità del Pistocchi sono certamente: lo scalone monumentale di accesso, il diaframma di colonne che lo separa senza rigidità dall’atrio dell’appartamento e la sequenza interna di stanze, prospettica, luminosa e di estrema coerenza formale. Gli interventi di Giani consistono nella decorazione della maestosa Galleria di Fetonte sul modello di quella, appena terminata, dei Cento Pacifici, e di due successive sale (di Apollo e dei Legislatori), sempre ispirate a miti classici.
Nient’affatto trascurabili poi gli apporti dei plasticatori-stuccatori (il riminese Antonio Trentanove e i faentini Ballanti-Graziani) per i delicati rilievi sovraporta, sempre però su disegno del Giani e infine dei pittori “ornatisti”, cioè autori degli sfondi monocromi (quindi abilmente giocati sul chiaroscuro), fra cui il non comune, ticinese, Marcantonio Trefogli.
La visita poi si “trasferirà” in Santa Maria Nuova per ammirare l’enorme (oltre 11 metri per 9!) apparato per la Settimana Santa realizzato a metà ’800 da Romolo Liverani come sfondo della Crocefissione. Visionarietà teatrale, gusto dell’esotico (c’è anche un’improbabile Gerusalemme fitta di palmizi, moschee e piramidi) e romanticismo scenografico caratterizzano questa commovente opera (composta di migliaia di fogli di carta incollati) che si accompagna a due Compianti su Cristo Morto e ad altri preziosi prestiti allestiti per l’occasione, da parte del Museo Diocesano, in tutti gli spazi (anche sacrestia e oratorio “delle Dame”) della chiesa.
Ritrovo alle 15 Pro Loco, Voltone Molinella.
E’ richiesto un contributo destinato a fini culturali di 5 euro; 3 euro per i soci Pro Loco Faenza.
Prenotazione obbligatoria, posti limitati.
Per informazioni e prenotazioni:
PRO LOCO FAENZA Voltone Molinella 2 – tel. 0546 25231
info@prolocofaenza.it – www.prolocofaenza.it
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