Categories: Cronaca

A Cervia, aperto un deposito archeologico della Soprintendenza per conservare i reperti rinvenuti nel territorio

Da tempo l’Amministrazione comunale e la Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini lavorano in sinergia affinché i reperti rinvenuti sul territorio cervese siano raccolti e custoditi in un locale a Cervia. Già diverso materiale rinvenuto sul territorio cervese fra cui anche gli strappi dei mosaici di San Martino prope litus maris era conservato in alcuni locali esterni al magazzino comunale in condizioni strutturali non particolarmente idonee alla conservazione.

La Soprintendenza si è resa disponibile per lo spostamento di tali reperti in luogo idoneo alla conservazione offrendo nel contempo la possibilità, una volta individuato un locale adatto, di portare a Cervia all’interno del locale anche materiali che attualmente si trovano in altri depositi ad esempio Ravenna o Faenza ecc.

“L’istituzione di un deposito archeologico sul territorio rappresenta per noi una grande opportunità. -dichiara l’assessore alla Cultura Cesare Zavatta– Significa infatti mantenere in loco il materiale archeologico che è stato e che sarà rinvenuto durante le campagne di scavo e ricognizioni di superficie legate al progetto di indagine archeologica attualmente in corso, ma anche offrire un locale idoneo per conservare e riportare a Cervia materiali archeologici attualmente conservati in altri depositi della provincia, riunendo qui tutto il materiale archeologico che riguarda il territorio, cosa che la Soprintendenza si è detta disponibile a fare“.

A seguito di una accurata verifica sugli spazi è stato individuato un locale presso il magazzino comunale, esterno alla palazzina degli uffici, ma comunque all’interno dell’area cortilizia del magazzino che ha le caratteristiche specifiche richieste dalla Soprintendenza. la sede è in buono stato strutturale, ha una entrata indipendente e spazio sufficiente per ospitare i reperti.

L’Amministrazione comunale mette quindi a disposizione i locali individuati, dotati di scaffalature e allarme anti-intrusione. I rapporti fra i due enti vengono regolati da una convenzione che vede i locali dati in comodato gratuito alla Soprintendenza.

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