Ancisi (LpR): «Fallisce il progetto dell’autoparco portuale. Dubbi sul progetto 2.0»

Si tace sul fallimento del progetto originario, mentre si avvia una procedura pubblica di vendita dell’area allo scopo di rendere  più appetibile l’intervento del privato

«Le narrazioni somministrate all’informazione pubblica sulle luminose sorti dell’Hub portuale di Ravenna in mirabile progressione, purtroppo smentite dagli andamenti negativi dello scalo e dalle analisi preoccupanti sulle sue prospettive, non potevano che tacere sul fallimento del grande progetto volto ad edificare, in zona Bassette nord, a lato della via Canale Magni, su 101 mila quadrati di terreno, un autoparco portuale a servizio delle centinaia di autotrasportatori diretti ogni giorno al porto».

Il progetto iniziale

A parlare è Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna che descrive l’ipotetico progetto dell’hub portuale: «Non roba da poco, trattandosi di un investimento da 18,24 milioni, di cui 17,85 a carico di un investitore privato, da scegliere con gara pubblica, e 3,9 a carico dell’AdSP, l’Autorità portuale di Ravenna proprietaria del terreno».

La concessione dell’area sarebbe stata di 40 anni, i mezzi ospitati ogni anno circa 22.000, i ricavi totali quasi 400 milioni di euro. L’autoparco sarebbe stato fornito di 199 stalli per la sosta dei tir, un hotel, servizi di ristorazione, un piccolo market e una foresteria. Alla gara per l’affidamento della “progettazione, costruzione e gestione” dell’opera partecipò solitariamente una cordata di imprenditori di Bolzano e di Brescia, che se lo aggiudicò nel luglio 2023.

«A rivelare l’insuccesso dell’operazione, imbastita nel 2022 dall’Autorità locale, è stata una sua deliberazione, adottata nella prima decade di questo ottobre, che esprime l’intenzione dell’ente di cedere l’area su cui sarebbe dovuto sorgere l’autoparco. Vi si legge, infatti, – dichiara Ancisi – che, appena quattro mesi dopo l’aggiudicazione, il raggruppamento di imprese vincitore della gara ha comunicato l’impossibilità da addivenire alla stipula del contratto per sopraggiunte difficoltà economiche». 

Nel novembre 2023, L’Adsp ha revocato l’aggiudicazione dell’appalto, affermando di voler rivedere, “anche alla luce delle mutate condizioni economiche generali, la strategia per la realizzazione dell’Area di sosta e servizio dell’autotrasporto nell’ambito di un investimento privato sostenibile”.

Il fallimento del progetto originale

Da qui la decisione attuale di avviare una procedura pubblica di vendita dell’area allo scopo di rendere  più appetibile l’intervento del privato dandogli modo di acquisirne la proprietà: «La destinazione dell’area resta vincolata al Progetto Urbanistico Attuativo approvato dal Comune di Ravenna “per la realizzazione dell’area di sosta e servizi all’autotrasporto”, – continua il capogruppo – anche se i concorrenti (dato e non concesso che siano più di uno), a fronte di un’asta che parte da 2,1 milioni di euro e caricandosi oltre 400 mila euro di oneri di urbanizzazione, potranno dotarsi di un nuovo proprio progetto. Quello originale può dunque definirsi fallito».

«Anche se tutto potrebbe essere stato già concordato, non sarà comunque facile che l’autoparco 2.0 vada (è il caso di dire) in porto, tanto meno in tempi brevi. Era stato promesso entro il 2023. è  invece certo che i camionisti in arrivo tumultuoso al porto di Ravenna dovranno ancora attendere, se tutto andrà bene, – conclude Ancisi – non pochi altri anni per poter sostare e pernottare in zona dignitosamente, anziché in luoghi e modi di fortuna, privi di qualsiasi servizio a misura umana».

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