27 Set 2024 14:25 - Più Notizie
Parco Marittimo. «Avanti tutta contro il parere dei Carabinieri Forestali Biodiversità»
La sezione Italia Nostra di Ravenna torna sulle criticità ambientali della "passerella di oltre 600 metri da realizzare sulla Duna di Porto Corsini"
di Redazione
Italia Nostra sezione di Ravenna torna sul progetto del Parco Marittimo. «Destano sconcerto le dichiarazioni dell’assessore Del Conte (sulla testata Ravennanotizie) sul prosieguo del progetto con fondi PNRR “Parco Marittimo”, in particolare per quanto attiene la passerella di oltre 600 metri da realizzare sulla Duna di Porto Corsini».
La questione del Parco Marittimo e delle dune di Porto Corsini
La sentenza del ricorso presentato da Italia Nostra e WWF ha ribadito l’impatto del progetto, con queste parole: “Le spese di giudizio possono essere compensate tra le parti, sia in considerazione della complessità della vicenda, sia in considerazione dell’esigenza, manifestata dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina di rivalutare il tracciato dell’opera, proprio per «evitare la paventata interferenza negativa dell’infrastruttura ciclo-pedonale, durante la fase di esercizio, con la presenza di specie di avifauna a rischio nidificante sulla spiaggia», così come sostenuto dalle ricorrenti”.
Il 10 maggio 2023, infatti, i Carabinieri Forestali Biodiversità cosi scrivevano: “Si chiede di rivalutare il tracciato del percorso di attraversamento della Duna (sia la parte in Riserva Naturale dello Stato che la parte esterna) eliminando l’attraversamento della duna al fine di evitare ulteriori interferenze antropiche”.
L’analisi di Italia Nostra
«Dunque – prosegue Italia Nostra -, un progetto che avrà interferenza negativa sull’ambiente. Non solo avifauna nidificante e svernante: in primavera 2024 sono state documentate presenze di orchidee rare e protette dalle leggi regionali proprio nei punti che dovrebbero venir trivellati per fare spazio alla passerella. Ophrys sphegodes, Anacamptis pyramidalis, Orchis coriophora e altre, sono alcune di queste orchidee. Molti alberi (alcuni appartenenti all’Habitat prioritario protetto 2270) verranno abbattuti per realizzare quest’opera che porterà persone e disturbo antropico dove ora non passa praticamente nessuno».
«Il tutto a scapito dell’unica duna in crescita di tutto il nord Adriatico, protetta dalla diga foranea nord, mentre le altre sono sottoposte a fortissima erosione a causa dei cambiamenti climatici, subsidenza e innalzamento dei mari, come ad esempio a foce Bevano. Con quale coraggio e per quale motivo ci si appresta a manomettere anche questo preziosissimo ecosistema in piena salute? Questo ambiente contiene sette Habitat tutelati dall’omonima Direttiva europea, di cui almeno tre rari e protettissimi (il 2130, il 2250 e il 2270), tra l’altro quasi totalmente dichiarato Riserva Naturale dello Stato, ovvero il massimo grado di protezione ambientale possibile?», si chiede Italia Nostra.
«Che la passerella impatterà pesantemente sull’ecosistema si vede facilmente da quanto succede sulle altre passerelle del Parco Marittimo, a raso e senza parapetti, dove persone salgono e scendono senza problemi, sebbene si tratti di ambiti teoricamente protetti. Senza contare che il piano di calpestio delle passerelle del Parco Marittimo è costituito da essenza esotica proveniente dall’Amazzonia, nella lista rossa di quelle da evitare», continuano.
«Su tutto questo incombe la dichiarazione pubblica, davanti ad una folta platea del Comandante dei Carabinieri Forestali Reparto Biodiversità, che a maggio 2023, molto seccamente garantiva senza alcuna ombra di dubbio che la passerella sulla duna non sarebbe mai passata. La soluzione semplice, economica e di buon senso che è stata chiesta da tutti coloro che conoscono il luogo e vogliono rispettarlo consiste nel far passare il tracciato della ciclabile internamente alla pineta di Marina Romea senza deviazioni».
«Persino il Consiglio territoriale del Mare, da quello che risulterebbe, si sarebbe espresso contro quest’opera. Ma alle dichiarazioni dei Carabinieri Forestali, gestori della Riserva, non ha evidentemente fatto seguito alcunché, se è vero che il Comune ignora Riserve e habitat protetti e dichiara di andare avanti per la sua strada», conclude Italia Nostra.