19 Apr 2022 14:44 - Più Notizie
Il concetto di Smart City è conosciuto dalla metà degli italiani
di Redazione
ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Intel, azienda americana che produce dispositivi e semiconduttori, ha effettuato una ricerca di un nuovo studio su Italiani e Smart City. E’ stato realizzato con la collaborazione di Pepe Research che ha rivelato che il concetto di Smart City è conosciuto da circa metà degli italiani. Quando parliamo di Smart City l’idea è associata all’innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, elementi che per i giovani sono fondamentali. Gli elementi fondamentali per una città tech, sono appunto la sostenibilità ambientale, sicurezza, efficienza energetica e mobilità intelligente. Come abbiamo detto prima la metà degli italiani conosce il concetto di Smart City, per lo più sono giovani. Tuttavia un ulteriore sondaggio ha evidenziato le opinioni tra le diverse fasce di età che conoscono questo termine: i giovani più maturi, da maggiore importanza alla sicurezza, la generazione Z invece dimostra maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale. La mobilità intelligente è importante, invece, per coloro che vivono in una grande città e vivono problemi di traffico sulla propria vita quotidiana.
“Le città moderne crescono rapidamente, con un 55% della popolazione mondiale che vive in una città e una crescita prevista del 13% entro il 2050 – afferma Andrea Toigo, EMEA IoT Manager di Intel -. Le città vivono la sfida di fornire servizi di migliore qualità e più sostenibili, di migliorare la sicurezza pubblica, di affrontare problematiche ambientali e di promuovere l’economia locale. Per ottenere tutto questo si guarda a soluzioni tecnologiche”.
“Tecnologie quali la Internet of Things (IoT), l’intelligenza artificiale (AI) e il 5G possono sostenere le città nel migliorare i servizi, la sicurezza, l’ambiente e la pianificazione urbana. La portata e l’impatto sono ampi, ma ogni applicazione comporta un miglioramento nella qualità della vita dei cittadini”, aggiunge.
Oggi le città italiane dovranno affrontare ancora moltissimi passi per raggiungere il percorso smart al 100%. Solamente il 13% dei cittadine ritiene di vivere in una città abbastanza smart: Milano è in cima alla classifica con una valutazione 6,2/10, seguita da Bologna e Padova con 6/10, seguono distaccate Napoli, Genova e Catania, ma Roma raccoglie una valutazione di 4,3/10. Gli italiani sono abbastanza propensi ad avere un futuro Smart City, infatti il 68% credo che la propria città sarà più smart tra 10 anni.
“Gli italiani sono legati al loro territorio, tuttavia l’idea della Smart City è effettivamente attraente, con un 60% di cittadini che si dichiara disposto a trasferirsi in una Smart City se si trovasse nella sua regione – ha dichiarato Elena Salvi, Partner di Pepe Research -. Attualmente gli italiani riconoscono un livello di “smartness” alle loro città quando si tratta di economia locale, servizi e mobilità, ma sono convinti che sia necessario ancora parecchio lavoro per quanto riguarda l’ambiente e la cittadinanza attiva”.
“Ora – ha spiegato – è il momento giusto per portare avanti piani di intervento intelligente sull’ambiente, un elemento fondamentale nel rendere più attrattive le nostre Smart City”.
La maggioranza del lavoratori italiani sarebbe disposta a trasferire le proprie attività lavorative in una città Smart City. Questo se fosse a mezz’ora di distante dalla propria residenza(87% degli italiani). Il 57% del campione ha indicato che sarebbe disposta a spostarsi quotidianamente verso una Smart City se questa fosse un’ora di distanza; il 29% sarebbe anche disponibile a una trasferta di due ore per accedere a uno stile di vita più “smart”. C’è chi invece è disposta a investire pe far diventare la propria città una Smart City.
Uno dei temi che negli ultimi anni ci ha toccato tanto e che si avvicina all’idea di Smar City e lo smart working. L’idea di smart working ha rivoluzionato le idee degli italiani sia in modo positivo che negativo. Il 79% infatti apprezza lo smart working e vorrebbe continuare a lavorare in questa modalità. E che però vanno migliorato alcune tecniche di lavoro in smart working per migliore l’andamento.
(ITALPRESS).
(Photo credit: agenziafotogramma.it)