11 Ago 2024 11:04 - In evidenza
«Abbattimento pini. Doveroso un ripensamento della Giunta»
Gruppo "Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna": «Grande imbarazzo per le parole di Gallonetto e per la sua delega al Verde»
di Redazione
«Desta sgomento e imbarazzo l’intervista apparsa su un quotidiano (Il Resto del Carlino) il 10 agosto, in cui l‘Assessore al verde del Comune di Ravenna Gallonetto (Movimento 5 Stelle), giustifica la strage di alberi a Ravenna e annuncia l’“avanti tutta” sugli abbattimenti di 61/71 pini del viale principale di Lido di Savio e sulla manomissione di via Maggiore a Ravenna», afferma il gruppo “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna“.
«L’Assessore ha disdegnato l’invito rivoltogli dal gruppo di cittadini alla conferenza del 7 e dell’8 agosto, in cui uno dei massimi esperti di tutela di alberate urbane e di pini domestici in Italia, il Dottore Forestale Gian Pietro Cantiani, ha illustrato – presenti numerosissimi cittadini – le tecniche più avanzate che permettono, dopo un’analisi accurata delle condizioni dei pini, l’eliminazione del problema delle radici superficiali e l’aumento del fattore di sicurezza, salvando alberi, strade e marciapiedi. Metodologie che consentono minori spese rispetto all’abbattimento/reimpianto, già applicate con duraturo successo in molte parti d’Italia grazie alle amministrazioni che si prefiggono come obiettivo principale di tutelare quanti più alberi adulti presenti in città, e di ricorrere agli abbattimenti solo come ultima soluzione».
«Esattamente il contrario di quanto accade a Ravenna e sul litorale, in cui addirittura si decide l’eliminazione di un intero viale di pini di cinquant’anni come se si trattasse di oggetti d’arredo di cui disfarsi (ripiantandone la metà con alberelli a foglia caduca), e in cui si manomette il viale principale di accesso alla città (via Maggiore), che vanta pini di oltre 70 anni, senza prevedere ripristini, ma solo gettate di cemento. Sarebbero oltre 50 gli alberi pian piano abbattuti ogni anno in via Maggiore, e i risultati si vedono. Un viale, lo ricordiamo, ad altissima percorrenza: basandosi sui dati ARPAE della stazione di monitoraggio della vicina via Zalamella, si rileva lo sforamento dei valori di PM10 di ben 26 volte da inizio 2024, dove il limite annuale fissato per gli sforamenti è di 35 volte. Inoltre, ad esempio, nella sezione dedicata al rischio calore, per l’area urbana di Ravenna, ARPAE rileva alla data del 10 agosto “un forte “disagio bioclimatico””, mentre “il disagio persiste da oltre 10 giorni”. Frattanto, si parla di abbattere allegramente alberi adulti senza valutare tutte le possibili soluzioni alternative e senza prontamente prevedere alla reintegrazione della continuità del filare che da oltre 70 anni dà il benvenuto a chi giunge a Ravenna».
«Inspiegabile la chiusura verso cittadini, turisti e residenti, sempre più preoccupati e spesso indignati. Perché, davanti a una situazione ambientale climatica che peggiora di anno in anno, tale ostinazione?»
«Il pino domestico, secondo i dati pubblicati dal gruppo di specialisti “Alle radici dell’albero”, produce fino a 20/30 litri di ossigeno al giorno per un esemplare di 50/60 anni di età, mitiga l’effetto “isola di calore” con una diminuzione media compresa fra i 2°e 4° C, e, in 30 anni, stocca oltre 5 quintali di CO2, oltre un kg di NO2 (biossido di azoto, molto tossico) e quasi un etto delle temibili polveri finissime PM 2.5, risultando tra gli alberi a più alto grado di assorbimento di PM 2.5».
«Vengono sciorinati dati e si rimanda alla presenza degli alberi – tranne nei luoghi dove ce n’è più bisogno, ovvero nelle strade roventi delle città – ma ricordiamo che Ravenna risulta tra le 10 città più inquinate d’Italia, persino davanti a Roma che invece conserva i suoi pini, anche grazie al dottor Cantiani (dati Ener2Crowd.com). Come non ricordare le centinaia di giovani alberelli citati nei “bilanci” verdi che muoiono rinsecchiti nei parchetti e nei parcheggi delle nuove cementificazioni? Invitiamo l’Assessore Gallonetto, anziché elencare sui giornali dati che evidentemente poco conosce, ad andare a vedere, ad esempio, le condizioni degli 80 alberi del progetto PMG in via Vitruvio. Nel 2022 egli raccontava: “La stretta collaborazione creatasi tra PMG, Comune e Provincia di Ravenna, Enti del Terzo Settore, imprenditori e cittadini insieme a tutti gli stakeholder che hanno aderito al progetto e che mi preme ringraziare, ha fatto sì che nella nostra città si intraprendessero una serie di attività fortemente mirate alla cura dell’ambiente, all’inclusione delle persone con fragilità e alla formazione delle nuove generazioni a tematiche sensibili. Grazie a questa sinergia tra pubblico, privato ed enti no profit, si è proceduto ad una riqualificazione ambientale dell’area verde comunale di via Vitruvio attraverso la piantumazione di oltre 80 nuovi alberi”. Oggi quasi tutti secchi».
«Grande imbarazzo per le sue parole e per la sua delega al Verde, e per tutta la Giunta e il sindaco, che così affrontano il problema dell’inquinamento, della salute e delle isole di calore in città: confidiamo in un rapido ripensamento, doveroso e di buonsenso», commenta il gruppo di cittadini “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna”.