Sarà Abdulrazak Gurnah l‘ospite speciale del Festival delle Culture che si terrà a Ravenna il 26, 27 e 28 maggio 2023.
L’evento è stato presentato oggi nella sala consiliare del Comune di Ravenna dal sindaco Michele de Pascale e dall’assessora all’Immigrazione Federica Moschini, con l’intervento in collegamento del premio Nobel. Il Festival ha luogo nel quartiere multietnico e in continua trasformazione della Darsena. Intorno a questo evento si muove, tutto l’anno, una programmazione di incontri di preparazione, tra i quali la Settimana contro il Razzismo.
«Ringrazio il sindaco e l’amministrazione comunale per avermi invitato. Sono molto onorato di far parte di questo evento – ha detto Gurnah durante la conferenza stampa – perché Ravenna è molto conosciuta per la sua cultura e il suo lato più umano. Non vedo l’ora di poter passeggiare per la città e incontrare tante persone nel corso del festival».
«La presenza del premio Nobel per la Letteratura Gurnah al Festival delle Culture di quest’anno – dichiarano il sindaco de Pascale e l’assessora Moschini – ci riempie d’orgoglio e corona un percorso iniziato in città più di vent’anni fa, grazie a un’intuizione dell’Amministrazione comunale di Ravenna che ha cominciato a lavorare sull’immigrazione non trattandola solo come una questione sociale, né come un problema di sicurezza. In questi anni l’assessorato all’Immigrazione ha costruito un approccio multiprofessionale per rispondere alle sfide del fenomeno migratorio, non declinandolo con la mera logica dell’emergenza”. “Accanto a progetti di intervento sociale per minori stranieri non accompagnati, richiedenti asilo, vittime di sfruttamento sessuale, lavorativo o di caporalato, titolari di protezione – spiegano – sono stati creati una rete di sportelli informativi e di assistenza amministrativa a livello distrettuale e il servizio di mediazione scolastica, sono state avviate progettualità di cooperazione internazionale e ideati eventi interculturali attraverso la coprogettazione con la cittadinanza e con le associazioni del territorio. Anche il Festival delle Culture, che valorizza la ricchezza interculturale del contesto locale, nasce con questo percorso».
Lo scrittore tanzaniano Abdulrazak Gurnah è arrivato come rifugiato in Inghilterra alla fine degli anni Sessanta. La sua opera è incentrata sulla questione del rifugiato, stravolgendo la prospettiva coloniale per evidenziare quella delle popolazioni indigene. Nel 2021 gli è stato conferito il premio Nobel per la letteratura “per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti”. E’ stato insegnante di letteratura postcoloniale e inglese all’Università del Kent.
Il festival si aprirà il 26 maggio alle 18 con la partecipazione del premio Nobel Gurnah al quotidiano appuntamento con la Lettura perpetua della Divina Commedia davanti alla tomba di Dante (dal 13 settembre 2020, in occasione dell’apertura delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante, ogni giorno a Ravenna viene letto da chiunque desideri rendere omaggio al Poeta un canto della Divina Commedia) al quale seguirà la tradizionale Fiumana, un corteo che attraversa la città (partenza ore 18.30 da piazza San Francesco). La prima giornata si chiuderà con il concerto di Bab l’bluz, gruppo franco-marocchino formatosi nel 2018 a Marrakech.
Il 27 maggio al teatro Alighieri di via Mariani 2 alle 10 si terrà il primo incontro, dedicato agli studenti, con Abdulrazak Gurnah, moderato dalla giornalista Valentina Petrini. Dalle 14 il workshop Blackrootsafro – Afro Urban Generation (palestra scuola Montanari, via Aquileia 29). Alle 18 convegno pubblico in Darsena, moderato da Nicoletta Brazzelli, docente di letteratura inglese presso l’Università degli Studi di Milano, con il professor Abdulrazak Gurnah, Davide Chirigò, ricercatore presso l’Università di Bologna di Storia e Istituzioni dell’Africa, Nicolò Maldina, ricercatore presso l’Università di Bologna di Letteratura Italiana, Alberto Cristofori, traduttore per la casa editrice La nave di Teseo dei testi di Abdulrazak Gurnah. La giornata si chiude con il contest Blackrootsafro, ore 20, e, alle 21.30, il concerto di Ayom, band multiculturale della percussionista Jabu Morales, composta da 6 membri provenienti da Angola, Brasile, Grecia e Italia, Miglior Gruppo per Songlines 2021, Miglior Album World Music 2021 per Mojo.
Mentre Federico Buffa, giornalista e scrittore, sarà il protagonista dell’ultimo giorno con il suo spettacolo 2 pugni guantati di nero, con Alessandro Nidi al pianoforte nel quale racconta la storia di Tommie Smith e John Carlos, gli atleti afroamericani che, alle Olimpiadi di Città del Messico del 1978, con il loro gesto esemplare bruciarono le rispettive carriere pur di portare avanti la lotta contro la discriminazione razziale dei neri negli Stati Uniti. Dalla mattina il workshop Blackrootsafro – Afro Urban Generation, alle 18 danze Afro. Gran chiusura del festival poi, alle 22.30 con la Parata.